Apple contro i Chromebook a scuola: non permettono ai bambini di avere successo

Secondo il capo del marketing di Apple Phil Schiller, i dispositivi di fascia bassa come i Chromebook non permettono agli studenti di esprimere tutte le loro potenzialità.

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a cura di Vittorio Rienzo

Secondo il boss del marketing di Apple, Phil Schiller, i dispositivi di fascia bassa come i Chromebook influenzerebbero negativamente le potenzialità di apprendimento degli studenti più giovani a causa delle capacità limitate rispetto ai prodotti più all'avanguardia. Schiller, durante un’intervista con Cnet, ha sostenuto che gli studenti che usano un Chromebook “non avranno successo a scuola”.

"Abbiamo fatto uno studio molti anni fa nel campo dell'istruzione, sull'importanza e il ruolo della tecnologia in classe e come può aiutare con il processo educativo. Il risultato di questa ricerca che abbiamo fatto è stato che gli studenti che hanno avuto successo sono quelli più coinvolti, il che è davvero semplice da capire".

"I bambini che amano davvero imparare e vogliono farlo avranno un successo maggiore. Non è difficile capire perché gli studenti non si sentano coinvolti in aula senza l’uso di tecnologie che li ispirino. È necessario disporre di questi strumenti di apprendimento all’avanguardia per aiutare i bambini a raggiungere i risultati migliori".

"I Chromebook ancora non lo fanno. I Chromebook sono arrivati ​​in classe perché, in tutta franchezza, sono strumenti economici per i test richiesti. Se tutto ciò che volete fare è testare i bambini, bene, forse un notebook economico lo farà. Ma non riusciranno a fare di più".

In breve, il dirigente sostiene che le limitazioni dei dispositivi di fascia più bassa rispetto ai MacBook e agli iPad rappresentino un disvalore piuttosto che uno strumento per migliorare l’insegnamento, e servano solo a svolgere i test richiesti dal percorso formativo, senza ispirare gli studenti a fare di più.

La discussione nasce dal fatto che ormai l’uso di un portatile o di un tablet sta diventando uno standard per le scuole statunitensi, anche grazie al fatto che ci sono programmi mirati per fornire questi dispositivi in grosse quantità a un prezzo agevolato.

Il problema per Apple è che ci sono limiti di budget. Un iPad costa a un istituto scolastico 299 dollari, contro i circa 150 dollari di un Chromebook. Stando a una ricerca sul 2018, la preferenza degli insegnanti va fortemente verso i Chromebook, con un netto 60% degli acquisti diretti ai portatili con sistema ChromeOS, mentre Apple è riuscita a raccogliere solo il 18%, laddove un tempo la faceva da padrone.

È evidente quindi che in molti casi la scelta non è tra un dispositivo Apple o un laptop di fascia bassa, ma tra un laptop di fascia bassa o il nulla, di conseguenza più che una scelta si tratta di una vera e propria costrizione dovuta al limite di spesa che non permette, pur volendo, l’acquisto dei dispositivi all’avanguardia di cui parla Schiller.

A molti le parole di Schiller però non sono piaciute, in quanto sembra che se non puoi permetterti un prodotto costoso allora sei destinato a fallire. Così Schiller ha provato a chiarire le sue affermazioni tramite un tweet: "tutti i bambini hanno le capacità per avere successo - aiutarli a fargli raggiungere questo obbiettivo è sempre stata la nostra missione. Nella conversazione completa con Cnet abbiamo discusso su come fornire a bambini ed insegnanti contenuti e strumenti di cui hanno bisogno per imparare, esplorare e crescere. Non solo per fare un test".

Uno dei Chromebook più quotati su Amazon è questo modello di Acer, non proprio economico ma a quanto pare apprezzato.