Arriva il bot di Amazon che ti dice cosa acquistare

Amazon sta sviluppando un chatbot per migliorare la ricerca dei prodotti. La ricerca conversazionale basata sull'IA offre vantaggi ma presenta anche sfide sulla privacy e l'accuratezza delle risposte

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Amazon sta sviluppando un suo chatbot che, a quanto pare, potrebbe integrare e un giorno persino sostituire la ricerca dei prodotti del negozio online più grande del mondo.

Per il momento l’unico indizio è un annuncio di lavoro: Amazon sta "reimmaginando Amazon Search", con l’obiettivo di creare una "esperienza di conversazione interattiva che ti aiuta a trovare risposte a domande sui prodotti, a eseguire confronti tra prodotti, a ricevere suggerimenti personalizzati sui prodotti e molto altro ancora". Il colosso dell’e-commerce sta cercando sviluppatori che si occupino di apprendimento automatico.

L’idea sembra essere la stessa mostrata da Google qualche giorno fa: invece di cercare e vedere una lista di risultati, abbiamo un bot che ci risponde con un testo da leggere, e ci permette di raffinare la ricerca fino a raggiungere il risultato giusto. Per Amazon significa farci trovare il prodotto perfetto, mentre per Google il concetto è più ampio, visto che poniamo domande diverse al motore web.

I vantaggi potenziali della ricerca conversazionale basata su intelligenza artificiale sono notevoli: questi bot hanno il potenziale per farci trovare ciò che cerchiamo più in fretta,e per farci scoprire in informazioni più rilevanti. Per Amazon il vantaggio è ovviamente un aumento del fatturato. Google incassa dalla pubblicità, ma è anche in concorrenza con Amazon sulla vendita online, soprattutto con il suo prodotto Google Shopping (i prodotti che compaiono nei risultati già oggi, con click verso i negozi).

In sintesi, entrambe le aziende offrono un sistema di ricerca, e in questo Google è più in concorrenza con Amazon di quanto lo sia con Microsoft o con Apple.

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Tuttavia, se da un lato le IA offrono progressi promettenti, dall'altro presentano anche potenziali problemi da considerare. A cominciare dalla privacy. I sistemi di ricerca conversazionali possono raccogliere e memorizzare quantità significative di dati degli utenti, e non è sempre chiaro in che modo quei dati sono utilizzati e tutelati.

Inoltre le IA, per come sono oggi, sono spesso imprecise. E a volte gli errori non sono evidenti, quindi qualcuno (molti) potrebbe prendere per vero ciò che è semplicemente un errore - non manca chi si preoccupa di un possibile problema di disinformazione legato alle AI.

Queste limitazioni possono avere un impatto sull'esperienza dell'utente ed evidenziano la necessità di un continuo sviluppo e perfezionamento. Tuttavia, l'IA conversazionale è ancora nelle prime fasi di sviluppo e ci sono alcune sfide che devono essere affrontate; forse ciò che dovremmo fare è renderci conto di avere a che fare con una novità assoluta, e prenderci il tempo necessario affinché sia lei che noi possiamo maturare.