Amazon sta sviluppando un suo chatbot che, a quanto pare, potrebbe integrare e un giorno persino sostituire la ricerca dei prodotti del negozio online più grande del mondo.
Per il momento l’unico indizio è un annuncio di lavoro: Amazon sta "reimmaginando Amazon Search", con l’obiettivo di creare una "esperienza di conversazione interattiva che ti aiuta a trovare risposte a domande sui prodotti, a eseguire confronti tra prodotti, a ricevere suggerimenti personalizzati sui prodotti e molto altro ancora". Il colosso dell’e-commerce sta cercando sviluppatori che si occupino di apprendimento automatico.
L’idea sembra essere la stessa mostrata da Google qualche giorno fa: invece di cercare e vedere una lista di risultati, abbiamo un bot che ci risponde con un testo da leggere, e ci permette di raffinare la ricerca fino a raggiungere il risultato giusto. Per Amazon significa farci trovare il prodotto perfetto, mentre per Google il concetto è più ampio, visto che poniamo domande diverse al motore web.
I vantaggi potenziali della ricerca conversazionale basata su intelligenza artificiale sono notevoli: questi bot hanno il potenziale per farci trovare ciò che cerchiamo più in fretta,e per farci scoprire in informazioni più rilevanti. Per Amazon il vantaggio è ovviamente un aumento del fatturato. Google incassa dalla pubblicità, ma è anche in concorrenza con Amazon sulla vendita online, soprattutto con il suo prodotto Google Shopping (i prodotti che compaiono nei risultati già oggi, con click verso i negozi).
In sintesi, entrambe le aziende offrono un sistema di ricerca, e in questo Google è più in concorrenza con Amazon di quanto lo sia con Microsoft o con Apple.
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Tuttavia, se da un lato le IA offrono progressi promettenti, dall'altro presentano anche potenziali problemi da considerare. A cominciare dalla privacy. I sistemi di ricerca conversazionali possono raccogliere e memorizzare quantità significative di dati degli utenti, e non è sempre chiaro in che modo quei dati sono utilizzati e tutelati.
Inoltre le IA, per come sono oggi, sono spesso imprecise. E a volte gli errori non sono evidenti, quindi qualcuno (molti) potrebbe prendere per vero ciò che è semplicemente un errore - non manca chi si preoccupa di un possibile problema di disinformazione legato alle AI.
Queste limitazioni possono avere un impatto sull'esperienza dell'utente ed evidenziano la necessità di un continuo sviluppo e perfezionamento. Tuttavia, l'IA conversazionale è ancora nelle prime fasi di sviluppo e ci sono alcune sfide che devono essere affrontate; forse ciò che dovremmo fare è renderci conto di avere a che fare con una novità assoluta, e prenderci il tempo necessario affinché sia lei che noi possiamo maturare.