X1600 Pro

Abbiamo utilizzato due schede ATi X1600Pro in modalità Crossfire per valutarne l'aumento prestazionale. Il verdetto è chiaro: con due schede mainstream in modalità Crossfire le maggiori prestazioni offrono la possibilità di utilizzare risoluzioni e filtri più spinti con il minimo sforzo.

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a cura di Andrea Ferrario

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X1600 Pro

La famiglia X1600, inserita nella line-up di lancio delle nuove GPU X1000, è presente sul mercato in due varianti, la versione XT e Pro. Basata sul processore grafico R530, la versione Pro utilizzata per questa prova lavora alla frequenze di 500 e 780 MHz, rispettivamente per core e memoria.

Il chip grafico dispone di 12 processori pixel shader e 5 processori vertex shader. La dotazione di memoria è pari a 256 MB (esistono anche varianti a 128 e 512 MB), e lavora con un ring bus interno a 256 bit. Chiaramente, come per gli altri componenti di questa famiglia, la scheda è compatibile con Pixel e Vertex Shader 3.0, abilitando tutti gli effetti grafici di ultima generazione.

La scheda è basata sul bus PCI Express ed è "Crossfire Ready", cioè pronta per funzionare in modalità Crossfire assieme a un'altra scheda basata sulla stessa GPU, senza la necessità del collegamento esterno - i dati vengono trasferiti attraverso il bus di sistema.

Questa scheda è originariamente consigliata per chi non ha elevate esigenze grafiche, che principalmente utilizza il PC per attività SOHO, come Internet, posta elettronica e ogni tanto guarda qualche film in DVD, senza però precludere la possibilità di utilizzare ogni tanto qualche gioco 3D.

X1800GTO

X1600Pro in modalità Crossfire

La scheda madre utilizzata per la prova è basata sul chipset ATI Xpress 3200; maggiori informazioni riguardo questo chipset sono reperibili in questa recensione:

Crossfire Xpress 3200, la rinascita di ATi.