Attendendo la svolta multi-core

Le software-house se la sono presa comoda: la transizione allo sviluppo per multi-core è ancora insoddisfacente.

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a cura di Dario D'Elia

Attendendo la svolta multi-core

Secondo le liste aggiornate di Intel e AMD, al momento, solo circa 25 giochi sarebbero stati sviluppati con una chiara impronta dual-core. Fra questi Supreme Commander di THQ. "Crediamo che si debba fare questo tipo di scelta fin dall'inizio del progetto", ha sottolineato Ben Collier, portavoce di THQ.

La questione di fondo è che non è sempre così facile. La progettazione di un gioco richiede anni di lavoro, e soprattutto non si può che giustificare la riluttanza delle software-house nel rimettere mano a "codici" collaudati e di successo. Alcuni sviluppatori, infatti lavorano su singoli prodotti, ma altri si concentrano in "motori" che poi saranno utilizzati da più giochi.

Qualcuno pensa anche di disporre di un prodotto che potrebbe alleviare la transizione. "Si tratta di un metodo che continua ad utilizzare la programmazione seriale ma con approccio simile al data parallelism", ha spiegato Ray DePaul, CEO of RapidMind.

RapidMind ha lavorato a lungo sul progetto Cell di IBM, e adesso si sta concentrando sui tool per i chip multicore x86 di AMD e Intel. La sua piattaforma, in pratica, si occupa della distribuzione del carico di lavoro attraverso più core; un elemento chiave da affiancare all'utilizzo delle API (application programming interface) per sviluppare il software.