Disabilitare Prefetch, SuperFetch e la cache in scrittura

Recensione - Test delle modifiche che dovrebbero permettere di migliorare velocità e spazio di un SSD.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Disabilitare Prefetch e SuperFetch

Per disabilitare queste funzioni scrivete "Regedit" nella casella di ricerca del menu Avvio, sempre senza virgolette.

Selezionate la voce "HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Control\SessionManager\Memory Management\PrefetchParameters", e cliccate con il tasto destro sia su EnablePrefetcher sia EnableSuperfetch. In entrambi i casi selezionate "Modifica" e impostate il valore a zero. Riavviate il sistema per applicare le modifiche.

La funzione SuperFetch serve a mettere in cache i file più usati. Ancora una volta, il ridotto tempo d'accesso degli SSD rende questa possibilità meno interessante, rispetto a quanto lo sia con un hard disk tradizionale. Tanto che se installate Windows 7 direttamente su un SSD, è automaticamente disabilitata.

Il Prefetch è simile. Carica parti dei file necessari alle applicazioni direttamente nella RAM, con l'obiettivo di velocizzare il sistema. Disabilitandolo si libera memoria, quindi.

Disabilitare la cache in scrittura

Ecco una di quelle modifiche che non si applica universalmente a tutti gli SSD. Se per esempio avete un drive Intel, non è una scelta raccomandabile, perché è risaputo che ha effetti negativi – lo vedremo anche nei test delle prossime pagine. Se non siete sicuri che possa servire al vostro SSD, prendete nota delle prestazioni prima e dopo la modifica, così avrete una prova provata di quale sia la scelta migliore.

Per disabilitare questa funzione fate un click destro per "Computer", selezionate "Proprietà" e poi "Gestione Dispositivi". Individuate nel menù il drive SSD e cliccate con il destro, poi scegliete "Proprietà". Sotto criteri deselezionate "Attiva cache in scrittura sul dispositivo" per disattivare questa funzione.

Stando a Microsoft la cache in scrittura su un dispositivo di archiviazione si riferisce all'uso di memoria volatile ad alta velocità per raccogliere in cache comandi di scrittura inviati al dispositivo di archiviazione, fino a che il lento supporto (hard disk magnetico o memoria flash di fascia bassa) è in grado di gestirli.

Nel caso degli hard drive il sistema operativo sfrutta la cache che accompagna ogni hard disk in commercio, e poi aspetta che il disco confermi l'esecuzione dei comandi. Si tratta, quindi, di una funzione nata per garantire l'integrità dei dati. Se siete più interessati alle prestazioni, disabilitare la cache in scrittura può liberare alcune risorse.

Per qualche dettaglio in più su questa funzione, potete leggere un articolo scritto da un responsabile Microsoft a riguardo (in inglese).