Autostrade per l'Italia modernizza le sue applicazioni con Micro Focus

Convertito in tempi accelerati senza alcuna perdita delle caratteristiche funzionali gran parte del parco applicativo della storica piattaforma hardware di Autostrade per L'Italia  

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a cura di Giuseppe Saccardi

Micro Focus e GFT Italia hanno annunciato che Autostrade per l’Italia ha scelto di implementare la soluzione AppMaster Builder - AMB della Suite Enterprise Developer di Micro Focus per far evolvere una gran parte del proprio parco applicativo residente su piattaforma mainframe, ponendo così le basi per una strategia di modernizzazione dei propri sistemi in chiave "service oriented".

Autostrade per l'Italia si posiziona ai primi posti tra i concessionari di costruzione e gestione di autostrade a pedaggio e l’elaborazione dei dati di traffico rappresenta il fulcro dell’azienda perché queste informazioni alimentano la fatturazione, il recupero crediti, la gestione del riparto intersocietario. 

Tenuto conto dei volumi di acquisizione dei dati di Autostrade per l’Italia, oggi relativi a ben 5 milioni di viaggi al giorno, è stato scelto di mantenere, per motivi prestazionali, il linguaggio COBOL, a garanzia di determinati requisiti e per la ridotta necessità di interventi della programmazione.

E’ stato quindi avviato un processo evolutivo del parco applicativo residente su piattaforma mainframe, attraverso un percorso strutturato di conversione dei programmi da codice APS a COBOL nativo, linguaggio attualmente più standard e supportato. 

"Autostrade per l’Italia, con un investimento che risale a 20 anni fa" – ha dichiarato l’ing. Alessio Romagnoli, Responsabile Sistemi di Traffico all’interno della Funzione IT e Sviluppo Tecnologico – "ha implementato la quasi totalità degli applicativi su mainframe utilizzando APS, un linguaggio e soprattutto un prodotto che ha consentito di ottenere un codice COBOL standardizzato e facilmente manutenibile. Nel tempo APS è stato sempre meno supportato delle varie aziende e Autostrade per l’Italia ha dovuto cercare soluzioni alternative”. 

Nel corso del progetto è stato riprodotto un ambiente parallelo, per lanciare i programmi ricodificati in Micro Focus COBOL in base a catene logiche di elaborazione, in modo da effettuare test concomitanti rispetto alla produzione e ottenere un controllo immediato dei risultati e dei flussi sequenziali.

"L’ambiente parallelo creato, veniva alimentato con i dati di produzione, eseguendo le funzionalità dell’applicativo originale e memorizzando l’output prodotto. Da qui il ripristino della banca dati originale e il rilancio dell’applicativo modificato. Il confronto tra l’output memorizzato e quello prodotto dall’applicativo modificato forniva un’immediata vista delle eventuali differenze tra i due ambienti. L’obiettivo era quello di creare un ideale equilibrio tra efficacia ed efficienza, al fine di conservare l’elevata produttività dell’ambiente mainframe, la contestuale riduzione dei rischi nel portare avanti la fase di manutenzione ordinaria con l’attività di conversione e il perfetto allineamento con i requisiti di budget”, ha spiegato Valentino Magri, Regional Solution Consulting Team Leader Italia &GME di Micro Focus.

"A medio termine la prospettiva potrebbe essere quella di estendere analoga migrazione da APS in Micro Focus Cobol anche in altre aree aziendali dove è ancora presente il linguaggio APS", ha affermato Romagnoli.