-
Pro
- Precisione cromatica con Delta E ≤ 2
- Refresh rate 144Hz raro nei monitor professionali
- Connettività completa con Thunderbolt 4 e switch KVM
-
Contro
- Prestazioni HDR limitate
- Assenza di modalità Adobe RGB preconfigurata
- Limitazioni nel daisy chain con Mac M1/M2
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Il BenQ PD3226G rappresenta un'interessante proposta nel panorama dei monitor professionali, posizionandosi come soluzione per creativi che necessitano sia di precisione cromatica sia di fluidità operativa. Questo monitor da 32 pollici con risoluzione 4K UHD (3840 x 2160 pixel) si distingue per la combinazione, piuttosto rara in questa categoria, di elevata fedeltà cromatica e frequenza di aggiornamento a 144Hz. Il PD3226G è chiaramente indirizzato a fotografi, video editor, grafici e designer che non vogliono rinunciare alla reattività tipica dei monitor gaming, pur mantenendo standard professionali di riproduzione del colore.
Il posizionamento di prezzo nella fascia alta del mercato (costa circa 1.200€) riflette le ambizioni del prodotto, che però deve confrontarsi con alcuni compromessi: se la precisione cromatica e le opzioni di connettività rappresentano punti di forza indiscutibili, le prestazioni HDR (limitate alla certificazione DisplayHDR 400) risultano modeste rispetto ad alternative con tecnologia Mini-LED o OLED, seppur più costose. Questo monitor si colloca quindi in una nicchia specifica: professionisti che necessitano di un'ottima gestione del colore ma anche di fluidità superiore allo standard, e che sono disposti a sacrificare in parte le prestazioni HDR.
Recensione in un minuto
Il BenQ PD3226G è un monitor professionale 4K da 32 pollici che combina caratteristiche raramente presenti nello stesso dispositivo: elevata accuratezza cromatica e refresh rate di 144Hz. Il pannello IPS offre una copertura del 100% dello spazio sRGB e del 95% DCI-P3, con calibrazione di fabbrica che garantisce un Delta E inferiore a 2. La connettività è un punto di forza significativo, con due porte Thunderbolt 4 (una con power delivery fino a 90W), switch KVM integrato e diverse opzioni di collegamento. L'ergonomia è completa, con possibilità di regolare altezza, inclinazione, rotazione e orientamento, mentre l'accessorio Hotkey Puck G3 facilita l'accesso rapido alle impostazioni più utilizzate.
Tuttavia, il monitor mostra alcuni limiti nelle prestazioni HDR, con certificazione DisplayHDR 400 che risulta modesta per applicazioni professionali, un contrasto nativo limitato (1200:1) e l'assenza di una modalità Adobe RGB preconfigurata che richiede calibrazione manuale. Il prezzo elevato potrebbe rappresentare un ostacolo per alcuni utenti, soprattutto considerando che esistono alternative con migliori prestazioni HDR, seppur con refresh rate inferiore.
Come è fatto
Il BenQ PD3226G presenta un design minimalista, con una struttura solida caratterizzata da bordi sottili su tre lati e una base rettangolare stabile. La finitura è prevalentemente in nero opaco, con la base grigia che conferisce un aspetto elegante e neutro, adatto agli ambienti lavorativi professionali. Il monitor risulta ben costruito, con materiali di qualità che trasmettono una sensazione di robustezza, aspetto importante considerando il posizionamento premium del prodotto.
La base occupa uno spazio di circa 714 x 242 mm sulla scrivania, dimensioni non trascurabili che richiedono una superficie di lavoro adeguata. Il supporto è collegato al monitor tramite un sistema di sgancio rapido che facilita l'eventuale montaggio a parete tramite attacco VESA standard 100 x 100 mm. Il passaggio dei cavi è gestito attraverso un'apertura nella parte posteriore del supporto, contribuendo a mantenere ordinata la postazione di lavoro.
Il cuore del PD3226G è un pannello IPS da 31,5 pollici (classificato come 32") con risoluzione 4K UHD (3840 x 2160 pixel), che offre una densità di pixel di circa 140 PPI, garantendo immagini estremamente dettagliate. La superficie è caratterizzata da un trattamento anti-riflesso "nano matte" che riduce efficacemente i riflessi mantenendo la nitidezza dell'immagine, un vantaggio da non sottovalutare in ambienti di lavoro con illuminazione non controllabile.
La gestione del colore rappresenta uno dei principali punti di forza di questo monitor. Il pannello copre il 100% dello spazio colore sRGB, il 100% del Rec.709 e il 95% dello spazio DCI-P3, rendendolo adatto alla produzione di contenuti per diversi media. La calibrazione di fabbrica garantisce un Delta E ≤ 2 nelle modalità sRGB e Display P3, un valore che assicura una riproduzione fedele dei colori fin dal primo utilizzo. Ci sono anche le certificazioni Pantone Validated e Calman Verified, che confermano la sua accuratezza cromatica.
Un'altra caratteristica degna di nota è la tecnologia BenQ Uniformity, che compensa le variazioni di luminosità e colore tra le diverse aree del pannello, mantenendo una differenza massima del ±5% su tutta la superficie.
La luminosità tipica è di 400 nits, con picchi fino a 520 nits in modalità HDR, mentre il contrasto nativo è di 1200:1, valori nella media per un pannello IPS ma non particolarmente impressionanti se confrontati con tecnologie più avanzate come IPS Black (3000:1) o Mini-LED. Il monitor supporta il formato HDR10 ed è certificato DisplayHDR 400, lo standard entry-level per l'HDR che, tuttavia, offre un'esperienza piuttosto modesta rispetto a certificazioni superiori.
Ciò che distingue il PD3226G dalla maggior parte dei monitor professionali è la frequenza di aggiornamento di 144Hz, abbinata a un tempo di risposta GTG (Gray-to-Gray) di 1ms. Questa combinazione offre una fluidità di visualizzazione tipica dei monitor gaming, particolarmente apprezzabile però anche al di fuori dell'ambito videoludico: a trarne beneficio sono anche applicazioni creative come l'animazione, il montaggio video e la grafica in movimento.
Il monitor supporta FreeSync Premium e risulta compatibile anche con G-Sync (sebbene non ufficialmente certificato), riducendo il tearing e lo stuttering durante la visualizzazione di contenuti.
È doveroso sottolineare che la latenza del monitor varia significativamente a seconda della modalità utilizzata: se in condizioni standard risulta competitiva, in modalità HDR può salire fino a 43ms, un valore che potrebbe risultare problematico per il gaming competitivo ma generalmente accettabile per applicazioni creative.
La dotazione di porte del PD3226G è completa e orientata alla massima versatilità. Ci sono due Thunderbolt 4, di cui una con power delivery fino a 90W e l'altra per il collegamento a cascata di un secondo monitor (caratteristica che però non è compatibile con i Mac dotati di chip Apple M1 o M2), una porta HDMI 2.1 per il 4K a 120 Hz, una DisplayPort 1.4 per il 4K a 144 Hz, un hub USB con tre USB-A 3.2 Gen 1 e una USB-C e un jack da 3.5mm per cuffie o altoparlanti esterni.
Tra le funzionalità avanzate troviamo uno switch KVM integrato, che permette di controllare due computer collegati con un'unica tastiera e mouse, particolarmente utile in configurazioni multi-dispositivo, le modalità Picture-in-Picture (PiP) e Picture-by-Picture (PbP) e la funzione DualView, che permette di dividere lo schermo in due aree con diverse impostazioni di colore, utile per confrontare lo stesso contenuto in spazi colore differenti (ad esempio sRGB e DCI-P3).
Un accessorio distintivo è l'Hotkey Puck G3, un controller circolare che facilita l'accesso rapido alle impostazioni più utilizzate come luminosità, contrasto e modalità colore, senza dover navigare nei menu OSD tramite i pulsanti fisici.
Per quanto riguarda l'audio, il monitor è dotato di due altoparlanti integrati da 3W ciascuno, che offrono una qualità sonora adeguata per videoconferenze e utilizzo generale, ma prevedibilmente limitata per applicazioni multimediali o per il gaming. In merito invece all'ergonomia, lo stand permette regolazioni in altezza (fino a 150mm), inclinazione da -5 a +20 gradi, rotazione di 90 gradi per usarlo in verticale e una rotazione verso destra e sinistra di 30 gradi.
Non mancano poi tecnologie di riduzione dell'affaticamento della vista come la riduzione dello sfarfallio (Flicker-Free) e il filtro per la luce blu (Low Blue Light), con diverse modalità preimpostate per diversi scenari d'uso. Il trattamento antiriflesso della superficie contribuisce ulteriormente al comfort visivo, riducendo l'affaticamento in ambienti luminosi.
BenQ fornisce diversi strumenti software per ottimizzare l'esperienza d'uso del PD3226G. Il Display Pilot 2 permette di controllare le impostazioni del monitor direttamente dal PC, offrendo anche funzionalità di partizionamento dello schermo per organizzare meglio lo spazio di lavoro. Per i professionisti del colore, Palette Master Ultimate rappresenta lo strumento di calibrazione proprietario che consente di ottenere il massimo in termini di precisione cromatica, supportando diversi colorimetri di terze parti. Questo software permette di creare e salvare profili personalizzati, incluso l'Adobe RGB non presente tra le modalità predefinite. Display ColorTalk, un'altra utility inclusa, facilita la sincronizzazione delle impostazioni di colore tra più monitor BenQ, garantendo coerenza in configurazioni multi-monitor, una funzionalità particolarmente utile in studi di produzione.
Il menu OSD è completo e ben organizzato, con accesso a numerose impostazioni avanzate come la regolazione della gamma, della temperatura colore e delle modalità specifiche per diverse applicazioni (CAD/CAM, Animazione, sRGB, ecc.). La navigazione è intuitiva, soprattutto utilizzando l'Hotkey Puck G3 che velocizza l'accesso alle funzioni più utilizzate.
Esperienza d'uso
Nell'utilizzo quotidiano con applicazioni creative, il PD3226G dimostra le sue qualità principali, offrendo un'esperienza che coniuga precisione dei colori e fluidità. In Adobe Photoshop e Lightroom, le tonalità della pelle naturali e gradazioni sottili sono ben riprodotte; la calibrazione di fabbrica si rivela efficace, con differenze minime rispetto a un monitor di riferimento calibrato professionalmente.
Per il fotoritocco e la correzione colore, la possibilità di utilizzare la modalità DualView rappresenta un vantaggio: visualizzare lo stesso contenuto in due spazi colore differenti (ad esempio sRGB per il web e DCI-P3 per la stampa digitale) permette di valutare immediatamente come apparirà il lavoro finale su diversi media. Tuttavia, l'assenza di una modalità Adobe RGB preconfigurata rappresenta una limitazione per i fotografi che lavorano in questo spazio colore, richiedendo una calibrazione manuale attraverso il software Palette Master Ultimate.
Nell'editing video con software come Adobe Premiere Pro o DaVinci Resolve, il refresh rate di 144Hz offre vantaggi tangibili: lo scorrimento della timeline risulta più fluido, facilitando l'individuazione precisa dei punti di taglio, mentre la riproduzione di contenuti a 120fps appare più naturale rispetto ai tradizionali monitor professionali limitati a 60Hz. La copertura del 95% dello spazio DCI-P3 è adeguata per la post-produzione video orientata al cinema digitale, anche se per lavori di color grading professionale potrebbe risultare limitante l'assenza di un contrasto più elevato e di funzionalità HDR avanzate.
Per designer e illustratori digitali che utilizzano software come Adobe Illustrator o Clip Studio Paint, la combinazione di alta risoluzione e refresh rate elevato migliora sensibilmente l'esperienza di disegno: i tratti appaiono più fluidi e il feedback visivo è più immediato, riducendo la percezione di latenza tra il movimento della penna sul tablet e la visualizzazione sullo schermo. La dimensione generosa di 32 pollici offre inoltre ampio spazio per interfacce complesse con numerosi pannelli e strumenti.
Nell'animazione e nel motion design, ambiti in cui il BenQ PD3226G mostra particolare vocazione, la fluidità a 144Hz rappresenta un vantaggio concreto: la previsualizzione di animazioni appare più naturale, permettendo una valutazione più accurata di timing ed effetti di movimento. In software come After Effects o Cinema 4D, la possibilità di visualizzare anteprime fluide senza dover ricorrere a rendering completi accelera significativamente il workflow creativo.
Sebbene non sia il suo scopo primario, il PD3226G si presta anche al gaming grazie al refresh rate elevato e al supporto per tecnologie di sincronizzazione adattiva. Nei titoli che richiedono precisione cromatica la calibrazione di fabbrica offre un vantaggio percepibile rispetto ai monitor gaming tradizionali, che spesso danno priorità a contrasto e vivacità dei colori, che alla loro fedeltà. Nei giochi dove invece conta più la frequenza d'aggiornamento, come ad esempio gli FPS competitivi, il monitor riesce a garantire prestazioni soddisfacenti, ma non è ovviamente al livello delle soluzioni premium studiate unicamente per giocare, che ormai raggiungono refresh rate ben superiori ai 144 Hz.
Le prestazioni HDR rappresentano il punto più debole del PD3226G: la certificazione DisplayHDR 400 offre solo un assaggio dell'esperienza HDR, con picchi luminosi che raggiungono circa 520 nits in contenuti HDR10 e un contrasto nativo insufficiente per rendere con efficacia le scene con un netto distacco tra luci e ombre. Ad esempio, nei giochi o film con ambientazioni scure, i neri tendono al grigio, limitando l'impatto visivo delle scene notturne o in ombra.
Gli altoparlanti integrati da 3W offrono una qualità sonora adeguata per le videoconferenze, ma prevedibilmente limitata in termini di gamma dinamica e presenza di bassi. Per un'esperienza audio di qualità è necessario usare altoparlanti esterni o cuffie.
Nell produttività quotiana, il PD3226G si comporta bene grazie alla combinazione di ampia superficie di lavoro, alta risoluzione e connettività avanzata. La dimensione di 32 pollici con risoluzione 4K offre spazio sufficiente per affiancare più documenti o applicazioni, mentre la buona densità di pixel garantisce testo nitido e leggibile senza necessità di scaling eccessivo.
Le funzionalità di multitasking come Picture-in-Picture e Picture-by-Picture permettono di visualizzare contenuti da due fonti diverse simultaneamente, mentre lo switch KVM integrato rappresenta un vantaggio per chi utilizza più computer: passare da un sistema all'altro mantenendo la stessa tastiera e mouse richiede un semplice comando, senza necessità di dispositivi esterni.
La connettività Thunderbolt 4 semplifica notevolmente la gestione dei cavi in configurazioni complesse: un singolo cavo può trasportare segnale video, dati USB e alimentazione fino a 90W, sufficiente per la maggior parte dei laptop professionali. La possibilità di collegare in daisy chain un secondo monitor 4K tramite la seconda porta Thunderbolt ottimizza ulteriormente lo spazio sulla scrivania, sebbene questa funzionalità presenti limitazioni con i Mac dotati di chip Apple M1/M2.
L'hub USB integrato con tre porte USB-A e una USB-C downstream offre connettività aggiuntiva per periferiche come webcam, dispositivi di archiviazione esterni o tavolette grafiche, riducendo la necessità di hub esterni. L'unica mancanza degna di nota è l'assenza di una porta Ethernet integrata, che avrebbe arricchito ulteriormente un'offerta già completa.
Verdetto
Questo monitor si propone come una scelta mirata per i professionisti che cercano un monitor capace di unire fedeltà cromatica e prestazioni fluide, qualità che raramente convivono in questa categoria. Grazie a una calibrazione di fabbrica precisa (Delta E < 2), alla copertura quasi totale degli spazi colore professionali (sRGB, Rec.709 e 95% DCI-P3) e alle certificazioni Pantone Validated e Calman Verified, si dimostra una soluzione affidabile per chi lavora con il colore.
A sorprendere è la frequenza di aggiornamento di 144Hz, abbinata a un tempo di risposta di 1ms GTG e al supporto per la sincronizzazione adattiva: caratteristiche che aprono il monitor anche a scenari d’uso dinamici, come l’animazione, il motion design o l’utilizzo creativo misto con contenuti interattivi. La connettività molto ricca (che include due Thunderbolt 4) e la presenza di uno switch KVM rendono il PD3226G adatto a workstation articolate e ambienti multi-dispositivo. Il tutto è completato da un design ergonomico e da tecnologie per il comfort visivo, che migliorano l'usabilità prolungata.
Unico neo sono le capacità HDR modeste, a causa del contrasto non eccezionale di 1200:1 e alla luminosità di 400 nits, che non va oltre i 520 nits di picco in HDR. Anche la compatibilità limitata del daisy chain sui Mac con chip M1 / M2 può risultare limitante per alcuni scenari specifici.
Il BenQ PD3226G si rivolge quindi a un pubblico ben preciso: creativi che alternano lavoro statico e contenuti dinamici, studi ibridi, professionisti che operano su più dispositivi e persino utenti che vogliono occasionalmente giocare, senza mai rinunciare all’accuratezza cromatica. Non è un monitor per tutti, ma per chi ha bisogno esattamente di ciò che offre, rappresenta una delle proposte più complete e trasversali attualmente disponibili.