Bruce Schneier, fondatore e CTO dei servizi di sicurezza dell'azienda Counterpane Internet Security.
Microsoft, imponendo l'installazione di SP2 per poter accedere agli aggiornamenti di sistema, segue una strategia che non è dissimile da quella di altri colossi del settore. Secondo Schneier, la mossa di Microsoft non fa che rientrare in un trend più grande, che mira a toglierci sempre di più il controllo dei nostri stessi computer.
"Se un'azienda decide che non gli piaci più, o che non stai pagando quanto devi, può disattivarti il software in via remota. Un numero sempre crescente delle nostre attività richiede l'aiuto di altri. Ce l'hai con me, e io non ho più la mia email. Punto. Una parte sempre crescente della nostra attività al computer coinvolge software, aziende e reti che esercitano sempre più controllo"
La grande battaglia è quindi, secondo Schneier, quella del controllo. Bruce si chiede: "Il software lo posseggo io, o Microsoft?". "Secondo Microsoft il possesso è loro, mentre io ho solo una licenza di utilizzo, e posso usarlo solo per grazia ricevuta."
Nel caso di SP2, Microsoft vuole, su sua esplicita richiesta, che la gente aggiorni il proprio sistema. Schneier continua: "Microsoft vuole che la gente esborsi soldi a comando. Microsoft vuole muoversi verso un modello nel quale noi gli paghiamo denaro e loro fanno delle cose per noi. Non vogliono che noi decidiamo o controlliamo nulla. [SP2] rappresenta una piccola parte in questo progetto, ma rappresenta dove ci stiamo dirigendo".
Siccome, però, quasi tutti usano Windows e siccome Microsoft sta effettivamente obbligandoci a usare qualcosa che potrebbe darci dei problemi, quali sono le considerazioni etiche da valutare? "Mi piacerebbe vedere alcuni casi in cui qualcosa viene danneggiata dalla richiesta di Microsoft di installare questo SP2" dice Schneier "Potrebbero esserci vere e proprie dispute legali".