Project Boulder è l'arma segreta di Nvidia in ambito HPC (High Performance Computing) per combattere contro AMD e Intel. L'azienda di Santa Clara, in poche parole, starebbe lavorando a un system on chip con 8/16 core basato su architettura ARM dotato di un'interconnessione ad alta velocità e memoria con un bandwidth elevato.
A pubblicare la notizia è il sito Bright Side of News (BSN), che spiega come si tratterebbe di qualcosa più evoluto di Project Denver, un system on chip a 64-bit con ISA (Instruction Set Architecture) ARMv7/v8 ma dedicato a usi più "consumer".
Secondo BSN il primo progetto Denver sarà T50, ovvero Tegra 5, e combinerà core Denver con una GPU Maxwell, e sfrutterà il processo produttivo a 20 nanometri SLP di Samsung Electronics. I primi wafer sperimentali sarebbero già stati realizzati.
Boulder dovrebbe arrivare nel 2014 per consentire a Nvidia di offrire un pacchetto all-in-one a enti, aziende e organizzazioni interessate ad avere un prodotto ad alte prestazioni ma allo stesso tempo probabilmente meno affamato di energia dell'accoppiata standalone CPU+GPGPU, benché il focus di questo progetto - a cui starebbe lavorando la divisione GPU e non il team Tegra - non sarebbero i consumi.
Attualmente nei server HPC le schede Nvidia Tesla devono essere affiancate da CPU tradizionali e per Nvidia è un problema, perché fa sì che ci sia scelta. Nulla viete a Intel di proporre a prezzi di vantaggio una CPU Xeon insieme a una scheda acceleratrice Xeon Phi. Nvidia questo non può farlo. Con una soluzione completa, invece, il pericolo non esiste.
Per cui l'obiettivo con un SoC ad altissime prestazioni è quello non solo di sottrarre mercato a Opteron e Xeon, ma anche di poter vendere una soluzione completa in grado di rompere le uova nel paniere ai concorrenti delle soluzioni Tesla, come Xeon Phi di Intel o FirePro S di AMD (AMD FirePro S9000 e S7000 portano i chip GCN sui server).