Computer al DNA, il futuro è superveloce e autoreplicante

Dimostrata la fattibilità di una macchina di Turing non deterministica universale (NUTM). A Manchester hanno usato molecole di DNA per creare un computer che cresce svolgendo calcoli.

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a cura di Manolo De Agostini

Ricercatori dell'Università di Manchester hanno provato che è possibile creare una nuova forma di computer superveloce che "cresce" svolgendo calcoli. Il professor Ross D. King e il suo team hanno dimostrato per la prima volta la fattibilità di una macchina di Turing non deterministica universale (NUTM).

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Le proprietà teoriche di questa macchina, incluso l'aumento esponenziale nella velocità rispetto ai computer tradizionali, è nota da anni in ambito accademico. A Manchester hanno dimostrato che è possibile creare una NUTM usando molecole di DNA.

"Il DNA è un supporto eccellente per il calcolo delle informazioni e l'archiviazione", hanno affermato i ricercatori. "È molto stabile, come dimostra il sequenziamento del DNA antico. Può anche essere copiato in modo affidabile, e molti geni rimangono praticamente invariati per miliardi di anni".

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"Immaginate un computer che ricerca l'uscita da un labirinto e arriva a un punto critico, con un percorso che porta a sinistra e l'altro a destra", ha spiegato il professor King. "I calcolatori elettronici devono scegliere quale percorso seguire per primo, mentre il nuovo computer non ha bisogno di scegliere, perché può replicare sé stesso e seguire entrambi i percorsi allo stesso tempo, trovando la risposta più rapidamente".

"Tutto ciò è possibile perché i processori sono fatti di DNA anziché di silicio. Tutti i computer elettronici hanno un numero fisso di chip. L'abilità del nostro computer di crescere mentre svolge calcoli lo rende più veloce di qualsiasi altra forma di computer e gli permette di trovare soluzioni per molti problemi considerati precedentemente impossibili".

"I computer quantistici sono un'altra eccitante forma di computer e possono seguire ambedue i percorsi in un labirinto, ma solo se questo ha determinate simmetrie", ha spiegato il professore. Di conseguenza le molecole di DNA potrebbero offrire prestazioni incredibilmente alte, oltre ogni immaginazione, consumando una piccola frazione dell'energia richiesta oggigiorno.

"Abbiamo dimostrato che questo progetto funziona usando sia la modellazione computazionale che la sperimentazione molecolare in vitro", hanno aggiunto i ricercatori. "Il design attuale ha delle limitazioni, come ad esempio una limitata correzione degli errori. Tuttavia, si apre la prospettiva di creare un computer NUTM in grado di superare tutti i computer tradizionali in importanti problemi pratici".

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