Coronavirus, crisi in vista per i produttori di notebook

Il Coronavirus sta obbligando la Cina a tenere chiusi molti stabilimenti industriali. Problemi in vista per molti produttori di notebook e non solo.

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a cura di Leonardo Dominici

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Taiwan risiedono e lavorano alcune delle più importanti aziende che producono e spesso progettano i notebook per conto delle grandi aziende
tech che spesso hanno sede e uffici in occidente, queste ditte sono dette ODM (Original Design Manufacturing). Molte di queste aziende hanno poi a loro volta spostato la produzione fisica in Cina per vari motivi economici, lasciando solo alcuni degli stabilimenti e i reparti R&D a Taiwan.

Arriviamo al punto. In Cina come sapete l’emergenza Coronavirus ha obbligato la stragrande maggioranza degli stabilimenti industriali a lasciare a casa i propri lavoratori, e non fanno eccezione le aziende che producono l’hardware delle ODM che lavorano per i noti march tech. Si teme che se la situazione dovesse continuare in questo modo fino a marzo, proprio in quel periodo ci potrebbero essere problemi di approvvigionamento delle catene di montaggio.

Durante la costruzione di un notebook ci sono centinaia di parti che devono incastrarsi dentro i sempre più piccoli case e la mancanza di anche solo una di esse blocca tutto. Sia che sia l'ultima vite del case o il PCB della scheda madre il computer non può comunque essere terminato e spedito.

Le grandi aziende taiwanesi dispongo di grandi magazzini ma fonti attendibili affermano che le scorte di PCB, componenti passivi, parti plastiche, parti metalliche, cavi e cartone da imballaggio sono scarse e se la Cina non riaprirà gli stabilimenti industriali quanto prima potrebbero esserci importanti ripercussioni sulla catena produttiva.

Intanto in Cina i lavoratori delle fabbriche che abitano fuori dalle grandi metropoli stanno gradualmente tornando nelle fabbriche dopo i 14 giorni di quarantena, questo nella maggior parte dei casi ma non in tutti. Come abbiamo già detto anche solo la mancanza di un componente può bloccare tutto il processo produttivo.

L’effettivo blocco della produzione potrebbe verificarsi a marzo, a meno che nel giro delle prossime 2 settimane le aziende che producono fisicamente l’hardware in Cina inizino nuovamente a lavorare a pieno ritmo, per riempire i magazzini ormai vuoti degli ODM taiwanesi. 

Questi ODM di cui raramente sentiamo parlare si occupano della produzione di più del 90% di tutti i notebook nel mondo. È essenziali per quasi tutte le aziende tech che le produzioni non vengano bloccate a causa della mancanza di componenti dalla Cina, negli ultimi giorni si fiutavano ritardi nella produzione di prodotti come PlayStation 5 o per il nuovo IPhone (di cui tra l’altro abbiamo parlato qui).

La situazione pare essere piuttosto preoccupante ma tutto dipende da come proseguirà l'epidemia di coronavirus e come le autorità cinesi si comporteranno in merito. Gli industriali cinesi chiedono già a Pechino di poter tornare a lavorare ma per ora non c'è stata alcuna risposta positiva, staremo a vedere come si evolverà la situazione e in che modo si riperquoterà sui mercati.

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