Facebook: una AI che superi gli umani entro dieci anni
La frase descrive chiaramente una AI limitata e non una AGI, un software che ovviamente andrebbe a integrarsi in Facebook per offrire agli utenti servizi più avanzati e potenti. È tuttavia notevole che si punti a superare le capacità umane, in particolare per quanto riguarda "linguaggio e cognizione generale".
Eppure lo stesso Zuckerberg, solo un paio di anni fa, ha definito lo sviluppo della AI "una delle sfide ingegneristiche più difficili del nostro tempo". È sempre stato attento all'argomento, e con Facebook ha investito molto denaro in una società specializzata. Dobbiamo quindi supporre che sappia di cosa parla, per quanto l'obiettivo descritto sembri fantascienza.
Quanto all'input, Zuckerberg ha suggerito che la AI si alimenterà proprio dell'enorme quantità di dati di cui dispone Facebook. Specularmente, il suo scopo sarà organizzare le informazioni e aiutarci a trovare ciò che è più interessante e rilevante per ognuno di noi.
L'idea infatti è di sviluppare un nuovo tipo di assistente personale, sulla strada tracciata da Siri, Google Now e Cortana. Quella di Facebook si chiamerà semplicemente "M" - a quanto pare in onore della segretaria di James Bond, Miss Moneypenny.
Al momento Facebook ha già mostrato software molto potenti nell'ambito della visione, con strumenti capaci di riconoscere le persone ritratte nelle fotografie, capire quali sono gli oggetti rappresentati e in parte anche interpretare la loro struttura. Mostrando alla AI Facebook una torre Jenga, per esempio, può cercare di capire quanto è probabile che cada.
"La bellezza dei sistemi AI è che possiamo farli scalare abbastanza da renderli disponibili a chiunque sul pianeta", ha aggiunto Mike Schroepfer, dirigente Facebook per lo sviluppo tecnologico. E infatti ci sono piani per portare questo potente strumento su Facebook, Whatsapp e Instagram.
Tutto questo senza dimenticare che anche Apple, Microsoft, Google, IBM e altri stanno investendo moltissimo nel settore dell'intelligenza artificiale. Nulla lascia pensare che l'avvento di un'intelligenza artificiale generale pari a quella umana (AGI) sia destinata ad arrivare in tempi brevissimi, ma osservando il panorama ci sono diversi segnali a suggerire che il suo arrivo entro la fine del secolo sia del tutto credibile.
Il punto tuttavia non è discutere su quanto sia concreta tale possibilità. Come abbiamo cercato di sottolineare nel nostro recente speciale in sei articoli (qui la prima parte), ciò che è importante più di tutti è prendere in considerazione le possibili conseguenze negative, e industriarci per prevenirle.
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