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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Secondo uno studio della società di ricerca NPD, le azioni legali della RIAA starebbero convincendo molte persone a cancellare gli MP3 dal proprio PC. Ma crolla pure l'immagine delle case discografiche.

Circa un milione e mezzo di utenti di programmi di file sharing avrebbe eliminato ogni traccia di MP3 dal proprio hard disk nel solo mese di agosto. La stragrande maggioranza condivideva meno di 50 file, mentre solo il 10% superava i duecento. Nel mese di maggio, quando la NPD ha iniziato il monitoraggio (effettuato su un campione rappresentativo di 40.000 utenti), il numero di cancellazioni ammontava a poco più di 600.000.

In calo, tra agosto e settembre, anche il numero di persone che scaricano musica dai network P2P e il numero di file scaricati: rispettivamente, -11% e -9%.

I dati della ricerca sembrerebbero confermare i timori di quanti intravedono nell'attacco agli utenti un pericolo per il file-sharing nel suo complesso. Essendo quest'ultimo fondato sul mutuo scambio e sul contributo di tutti i nodi del network, il calo di utenti e file condivisi produrrebbe ovviamente effetti a catena in grado di mettere a repentaglio tutto il sistema.