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Pro
- Ottime prestazioni
- Connettività completa con USB 4.0 e Wi-Fi 7
- RAM e storage facilmente espandibili
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Contro
- Il raffreddamento fatica con i carichi estremi
- Rumorosità elevata a pieno carico
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Il GEEKOM IT15 segna il debutto dei processori Intel Core Ultra H nel formato mini PC, offrendo a creativi, sviluppatori, utenti business e appassionati che necessitano di prestazioni elevate un'alternativa al classico laptop. Ci sono diverse configurazioni disponibili, dal modello top di gamma con Intel Core Ultra 9 285H alla variante più accessibile con Ultra 5 225H, entrambe accompagnate da specifiche tecniche di alto livello.
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Recensione in un minuto
Il GEEKOM IT15 eccelle nelle prestazioni CPU grazie al processore Intel Core Ultra 9 285H con grafica integrata Arc 140T, abbinato a 32GB di RAM DDR5-5600 e SSD da 2TB PCIe Gen4. Lo chassis compatto da 117×112×49.2mm permette di posizionarlo davvero ovunque, anche nascosto sotto la scrivania, o montato sul VESA di un monitor.
Pur comportandosi molto bene in tantissimi scenari, in quelli più estremi il mini PC fatica a dissipare adeguatamente il calore prodotto dalla CPU, riducendo le prestazioni per evitare problemi; uno scenario attendibile viste le dimensioni ridotte, ma che comunque si verifica solo in casi limite. Il prezzo di 1199 euro lo posiziona nella fascia alta, dove deve fare i conti con alternative come il Mac Mini M4.
Com'è fatto
Il GEEKOM IT15 si presenta come un piccolo parallelepipedo in plastica nera opaca, che trattiene tantissimo le ditate. Il cuore del sistema è il processore Intel Core Ultra 9 285H, appartenente alla famiglia Arrow Lake-H. L'architettura segna un'evoluzione importante rispetto alla generazione Meteor Lake, introducendo un design disaggregato dove CPU, GPU e componenti I/O sono prodotti come chiplet separati e assemblati tramite tecnologia Foveros 3D su una base tile Intel a 22nm. La configurazione prevede 16 core totali suddivisi in 6 core Performance (Lion Cove) con frequenza massima di 5.4 GHz, 8 core Efficiency (Skymont) che arrivano fino a 4.5 GHz e 2 core Low Power Efficiency che possono aggiungere i 2.5 GHz.
Una caratteristica distintiva di Arrow Lake-H è l'eliminazione dell'Hyper-Threading, una scelta progettuale che Intel giustifica con il miglioramento delle prestazioni single-core e l'ottimizzazione energetica. Il processore integra 24 MB di cache L3 e supporta un TDP configurabile tra 45W e 115W in modalità turbo.
La GPU integrata Intel Arc 140T rappresenta un netto passo avanti rispetto alle soluzioni grafiche Intel precedenti. Basata sull'architettura Xe-LPG+ e realizzata con processo N5P di TSMC, integra 8 core Xe con frequenza massima di 2.35 GHz. Il supporto nativo per ray tracing e tecnologia XeSS la rende adatta anche al gaming moderno, ma le prestazioni sono comunque limitate: si riesce a giocare a titoli poco impegnativi come League of Legends e Counter Strike, ma scordatevi di raggiungere i 60 FPS nei tripla A più recenti.
Il chip integra anche una NPU, Neural Processing Unit, per la gestione dell'intelligenza artificiale. Ha una potenza di 13 TOPS (Int8) e sebbene sia sensibilmente meno potente di quella presente sui chip Lunar Lake (capace di arrivare a 48 TOPS) e inadeguata per le funzionalità Copilot+, permette comunque di sgravare di alcuni carichi i core della CPU.
Il sistema di raffreddamento IceBlast 2.0 rappresenta l'evoluzione della soluzione termica GEEKOM, integrando un dissipatore in rame di grandi dimensioni, due heat pipe e una ventola ad alta velocità. L'azienda dichiara un miglioramento del 52% nell'efficienza di raffreddamento rispetto ai sistemi standard.
La configurazione di memoria prevede due moduli DDR5 SO-DIMM-5600 da 16GB, per un totale di 32GB di RAM, che si possono espandere fino a 64GB. Per lo storage è invece presente un SSD NVMe PCIe 4.0 da 2TB: il modello che abbiamo ricevuto monta un'unità Kingston.
La dotazione porte è molto buona considerando le dimensioni del dispositivo: sul retro ci sono due porte USB-C 4.0 (una delle quali supporta Power Delivery), due USB-A, due uscite HDMI 2.0, porta Ethernet da 2.5 Gbps e alimentazione. Frontalmente troviamo due porte USB 3.2 Gen2 Type-A e jack audio combo da 3.5mm, mentre sul lato sinistro c'è un lettore di schede SD, comodissimo per chi lavora con foto e video e vuole scaricali velocemente, senza dover passare per i classici adattatori. Una delle USB frontali supporta la ricarica di dispositivi anche a sistema spento, inoltre il sistema supporta fino a quattro display simultanei grazie alla combinazione di porte USB 4.0 e HDMI 2.0, con risoluzione massima 4K@60Hz per singolo monitor.
La connettività wireless si affida a una scheda Intel Wi-Fi 7 BE200 con supporto Bluetooth 5.4. L'azienda dichiara di aver usato antenne 3D stereoscopiche per migliorare la copertura e ridurre le interferenze.
Il sistema prevede tre modalità operative: Silent (20-30W), Balanced (33-40W) e Performance (45-60W iniziali, poi 45W sostenuti). I profili non si spingono mai troppo in alto con la potenza per bilanciare le prestazioni e la gestione termica, molto difficile in dimensioni così compatte; l'altra faccia della medaglia è che il Core Ultra 9 285H non può spingere mai al massimo sull'acceleratore e questo diventa evidente soprattutto nei carichi prolungati, dove un TDP maggiore permetterebbe di avere prestazioni superiori (a patto di riuscire a dissipare tutto il calore prodotto, ovviamente).
Esperienza d'uso
Nelle attività office standard come navigazione web, editing documentale e gestione email, il sistema si comporta in modo eccellente, con il processore che raramente supera il 20% di utilizzo e mantiene temperature contenute sotto i 60 gradi. Tutto è molto reattivo, le app si aprono istantaneamente e grazie alla gran quantità di RAM il multitasking non è un problema: nella nostra quotidianità abbiamo sempre 6-8 applicazioni aperte contemporaneamente e almeno una decina di schede del browser, e non abbiamo mai notato un impuntamento o una criticità.
Le cose vanno bene anche quando si usano programmi di fotoritocco come Lightroom e Photoshop: le temperature salgono fino ai 70-75°C, toccando gli 80-85°C durante le attività più impegnative, come l'applicazione di alcuni filtri o l'uso di funzionalità basate su intelligenza artificiale. Il GEEKOM IT15 si comporta bene anche con l'editing video di progetti 4K, a patto che si intervenga in maniera leggera: il classico taglia e cuci e l'aggiunta di eventuali transizioni non rappresentano un problema, discorso diverso se si usano filtri o altri elementi più pesanti da gestire.
La situazione cambia quando si cerca di spingere il processore al limite con software di rendering come Cinebench o Blender, che spremono fino all'ultima goccia dalla CPU. In questi casi la temperatura arriva alla soglia dei 100°C e il sistema riduce le performance per farla scendere, così da evitare problemi. Come anticipato si tratta comunque di casi limite, dato che macchine come questa non sono pensate per eseguire rendering CPU così impegnativi, tipicamente appannaggio di workstation desktop ben più grandi e con sistemi di raffreddamento adeguati.
Durante le settimane di test abbiamo eseguito anche qualche prova con i videogiochi, per capire fino dove ci si potesse spingere con la Arc 140T. Nessun problema in Valorant, Counter Strike e League of Legends, ma anche in Apex Legends, sempre ampiamente sopra i 60 FPS in Full HD a dettagli medi, anche nei momenti più concitati. Diverso il discorso con i tripla A: Cyberpunk 2077 non va oltre i 40 FPS in 1080p con dettagli medi, segno che se volete giocare a questi titoli su un mini PC come questo, dovete ancora fare affidamento su servizi di cloud gaming come GeForce Now.
In gioco le temperature rimangono sempre sotto controllo, così come la rumorosità, che si attesta intorno ai 40-42 dB. In generale il mini PC è abbastanza silenzioso durante l'uso quotidiano, con una rumorosità di circa 25 dB a 50 cm di distanza: il normale rumore di un ufficio sovrasta facilmente quello generato dalla ventola, che si farà sentire solamente in caso di carichi impegnativi o in quegli sporadici momenti in cui aumenta di velocità in risposta a un picco di frequenza del processore.
Parliamo brevemente anche delle possibilità di upgrade: come accennato è possibile aumentare la RAM a 64GB, ma è anche possibile aggiungere un secondo SSD M.2 in formato 2242 o un SSD SATA. Come in ogni mini PC che si rispetti, anche in questo caso è facilissimo accedere ai vari elementi: basta svitare le viti presenti nei quattro piedi e sollevare, facendo attenzione a non strappare il cavo flex. L'upgrade delle RAM e del SSD principale (dotato anche di pad termico) è immediato, mentre per accedere allo slot M.2 secondiamo bisogna fare i conti con il cavo flex.
Verdetto
Il GEEKOM IT15 rappresenta un prodotto dalle ottime prestazioni, con una dotazione hardware capace di soddisfare anche gli utenti più esigenti, che cercano una workstation versatile capace di gestire tanti compiti diversi (anche se non può sostituire una workstation vera e propria in alcuni scenari, come l'editing video più impegnativo o il rendering CPU). Si tratta, senza dubbio, di uno dei mini PC più potenti in commercio.
Altro punto a favore è senza dubbio la dotazione porte, tra le più complete presenti in un mini PC: difficile chiedere di più in un formato così compatto. Ottima anche la presenza del WiFi 7, che assicura connettività rapidissima anche a chi non può collegare il sistema alla rete tramite LAN.
La gestione termica è buona nella quotidianità e quando ci sono da gestire carichi medi, mentre nelle situazioni estreme il sistema è costretto a ridurre le prestazioni per far scendere la temperatura. Anche la rumorosità è buona, diventando fastidiosa solamente quando la CPU viene spinta al limite; nella quotidianità il rumore sarà sovrastato dal tipico brusio di un ufficio
La configurazione top di gamma che abbiamo provato ha un prezzo di 1199 euro, ma potete acquistarlo con uno sconto del 10% utilizzando il codice sconto TOMSIT15 sul sito ufficiale GEEKOM, oppure su Amazon usando il codice sconto TMSIT15F.
Il prezzo non è basso e viene naturale confrontare il mini PC con il Mac Mini M4. Il sistema di Apple è più silenzioso e in certi scenari offre una gestione termica migliore, figlia anche della grande efficienza dell'architettura ARM, ma se configurato come il GEEKOM il prezzo lievita a 2229 euro, oltre 1000 euro in più. Attualmente si può acquistare il Mac Mini M4 con 16GB di memoria unificata e SSD da 512GB a 899 euro, quindi circa 300 euro in meno rispetto al GEEKOM. A nostro avviso ha senso optare per il Mac Mini solamente se siete già nell'ecosistema Apple, oppure usate software specifici che si trovano su Mac; se invece cercate una macchina che sia potente, versatile e facilmente aggiornabile, il GEEKOM IT15 rappresenta una scelta migliore.
Chi dovrebbe acquistare il GEEKOM IT15? Questo mini PC è particolarmente adatto a sviluppatori software, content creator che lavorano prevalentemente con foto e video editing leggero, professionisti che necessitano di workstation compatte per uffici con vincoli di spazio, e utenti business che richiedono configurazioni multi-monitor avanzate. Al contrario, non ci sentiamo di consigliarlo a chi fa molto rendering 3D con la CPU o a chi vuole una macchina che permetta anche di videogiocare in locale: se siete tra questi utenti vi suggeriamo di cerare un desktop classico, capace di offrirvi le prestazioni di cui avete bisogno.