Greenpeace premia Acer e Nokia ma bacchetta Apple

L'associazione ambientalista ha stilato l'eco-guida annuale ai prodotti elettronici: bene Nokia, Acer, Samsung e Sony. Male HP, Dell, Apple, Lenovo e Philips.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Greenpeace ha pubblicato la 18ma edizione della Guide to Greener Clean, ossia la classifica delle aziende informatiche che sono più attente all'ambiente nella progettazione e sviluppo dei propri prodotti, e nelle fasi successive di riciclo.

Nel gruppo dei primi dieci marchi premiati per il loro impegno, che guadagno posizioni in classifica, ci sono Nokia, Acer, Samsung e Sony. Bollino nero invece per HP, Dell, Apple, Lenovo e Philips.

La classifica Greenpeace

La novità più rilevante è il primo posto di Wipro, un'azienda indiana che aveva già partecipato alle edizioni locali della guida di Greenpeace e che ora debutta ufficialmente nella classifica internazionale. Con 7,1 punti guadagna direttamente la medaglia d'oro. A pesare è stato l'impegno per la riduzione di emissioni di gas serra, che si contrarranno del 44% entro il 2015 grazie a un piano di investimenti nelle fonti rinnovabili. Inoltre i prodotti Wipro hanno ricevuto la massima valutazione per la loro efficienza energetica.

HP scende in seconda posizione con 5,7 punti. Ottime la gestione della catena produttiva e la politica di adozione di carta non proveniente dal disboscamento illegale, l'impegno nella Electronics Industry Citizenship Coalition e il programma per la misurazione e la riduzione dei gas a effetto serra (GHG) dei fornitori. Il produttore di Palo Alto tuttavia non brilla nei punteggi assegnati ai prodotti: ha raggiunto solo per il 67% l'obiettivo prefissato di eliminare dalla produzione il PVC e i ritardanti di fiamma (BFR).

Bene invece Nokia, che guadagna la terza posizione anche se non ha presentato un piano dettagliato per l'impiego di energia elettrica pulita. L'obiettivo comunque è la riduzione dei gas a effetto serra del 30% entro il 2015, e l'impiego di energia rinnovabile al 100% entro il 2020.

Nokia guadagna posizioni

Migliora anche Acer, che dopo la batosta della scorsa edizione rientra in quarta posizione grazie all'impegno per spingere i fornitori a ridurre i gas a effetto serra (GHG) e le sostanze pericolose. I prodotti hanno racimolato più punti nella valutazione di efficienza energetica, ma il produttore si ostina a non comunicare la disponibilità delle parti di ricambio . In compenso l'obiettivo di eliminare il PVC dai prodotti è vicino.

Fra le aziende con il bollino nero spicca Dell, che scivola al quinto posto per le valutazioni negative dei prodotti. L'azienda statunitense non ha ancora eliminato le sostanze chimiche tossiche, e non ha ancora comunicato per quando intende realizzare questo obiettivo. Greenpeace segnala inoltre una scarsa trasparenza nell'informazione: per esempio sono top secret i dati relativi al riciclo delle plastiche, alla conformità agli standard Energy Star e alle parti di ricambio.

La mancanza di trasparenza è costata cara anche a Apple, che retrocede in sesta posizione perché rifiuta di comunicare le percentuali di emissioni di gas serra, l'impegno nell'uso di energia pulita e i dati sull'impiego di sostanze tossiche. Un problema che non la accomuna a Samsung, per la quale è segnalata la massima trasparenza nelle informazioni inerenti garanzia, pezzi di ricambio e tecniche per prolungare la vita del prodotto. L'eliminazione delle sostanze pericolose dai prodotti è conforme agli obiettivi, c'è inoltre il punteggio per l'efficienza energetica dei prodotti pressoché massimo.

Trend contrario per Sony e Lenovo. La prima ha inspiegabilmente interrotto la politica di sostegno per l'eliminazione di gas a effetto serra, mentre Lenovo non ha centrato l'obiettivo di eliminare i materiali tossici dai propri sistemi entro fine 2011. Un peccato perché l'azienda cinese è candidata alla prima posizione nella classifica mondiale di PC, e per questo ruolo è lecito pretendere il meglio.