Hard disk Western Digital da 5 terabyte il prossimo anno

Western Digital avrebbe in cantiere hard disk da 5 terabyte, chiamati WD50EXRX e WD50EFRX, per le linee Green e Red. Il debutto, secondo indiscrezioni, sarebbe fissato per l'ultimo trimestre del prossimo anno.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Western Digital potrebbe presentare due hard disk da 5 terabyte nell'ultimo trimestre del 2013. Il sito russo AlwaysMoreDigital ha pubblicato due slide, che si dice appartengano a una presentazione ufficiale dell'azienda statunitense, dove si possono chiaramente scorgere due prodotti da 5 terabyte, uno della linea Green a basso consumo e uno di quella Red, dedicata ai NAS.

La gamma WD Green attualmente arriva a 3 terabyte e secondo le slide tra il secondo e il terzo trimestre del 2013 sarà svelato il modello WD40EZRX con una capacità di 4 terabyte, seguito nel quarto trimestre dal WD50EXRX da 5 terabyte. Anche la linea WD Red assisterà prima all'arrivo di una soluzione da 4 terabyte (WD40EFRX) tra il secondo e terzo trimestre, dopodiché nel quarto arriverà la soluzione da 5 terabyte WD50EFRX. Entrambe le famiglie condivideranno aspetti quali la dimensione di 3,5 pollici, i 64 MB di cache e l'interfaccia SATA 6 Gbps.

Questa notizia giunge dopo che sul finire di novembre WD ha svelato un hard disk Black da 4 terabyte, con piatti che ruotano a 7200 RPM, 64 MB di cache e la tecnologia dual stage actuator, cioè un sistema di posizionamento della testina basato su due attuatori, pensato per migliorare la precisione con la quale la testina è posizionata sulle tracce dove sono scritti i dati.

Da rilevare che negli ultimi mesi c'è molto fermento nel mondo degli hard disk, con diverse ricerche che promettono di aumentare sensibilmente la capacità di archiviazione. Pensiamo ad esempio agli hard disk pieni di elio da 7 terabyte che sta sviluppando Hitachi GST (acquisita da WD) oppure al lavoro dei tecnici dell'A*Star Data Storage Institute di Singapore sulla tecnologia "grain-based magnetic recording", senza dimenticare il lavoro sui copolimeri a blocchi svolto dai chimici e dagli ingegneri dell'Università del Texas.