Hardware Open Source, diamoci uno standard

Il folto gruppo delle aziende che sviluppano soluzioni con progetti hardware open source tenta di darsi finalmente uno standard. Siamo alla versione 0.3. Ecco i dettagli.

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a cura di Manolo De Agostini

L'hardware open source avrà presto uno standard condiviso. Per hardware open source s'intendono "oggetti tangibili – macchine, dispositivi o altre cose fisiche - il cui design è stato rilasciato al pubblico in modo che chiunque possa realizzare, modificare, distribuire e usare questi oggetti".

Le prime versioni draft (bozza) sono già state scritte (l'ultima è la 0.3) e sono composte da 11 punti. Gli elementi base dello standard sono i seguenti: documentazione; software necessario; lavori derivati; redistribuzione gratuita; attribuzione; non fare discriminazione verso persone, gruppi e ambiti d'uso; licenza di distribuzione; la licenza non deve essere specifica di un prodotto; la licenza non deve limitare altro hardware o software;  la licenza deve essere tecnologicamente neutrale.

Ci sono almeno 13 aziende che producono hardware open source, con un fatturato aggregato annuo di 1 milione di dollari. Lo standard è stato stabilito da un folto gruppo di firmatari tra cui troviamo Chris Anderson (Wired e DIY Drones), Phil Torrone di Make magazine, David Mellis e Massimo Banzi di Arduino, Limor Fried di Adafruit e Ayah Bdeir di Eyebeam.