Huawei spinge sui server ARM in Russia

Huawei ha annunciato l'apertura di un nuovo data center basato su processori ARM in Russia.

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a cura di Antonello Buzzi

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Huawei ha sfruttato la sua presenza a Mosca, in Russia, per investire nell'installazione di una server farm basata su ARM. Dopo i vari colpi subiti dalla guerra commerciale tra USA e Cina, la compagnia ha cercato di diversificare i propri investimenti sia dal punto di vista del mercato che geo-strategico. Ora, l'Intelligent Computing Systems Department di Huawei ha terminato la costruzione del suo nuovo data center basato su ARM con sede a Mosca, che secondo la società rappresenta la prima struttura del genere in Russia. Huawei ha affermato che "il cluster informatico consentirà ai partner e clienti di testare i loro prodotti software, di unirsi alla costruzione di un nuovo ecosistema aperto" e di aiutare l'azienda stessa a sviluppare software sul suolo russo.

L'infrastruttura ha lo scopo di soddisfare la domanda degli utenti che desiderano sfruttare il supercalcolo e il software open source, uno dei motivi per cui il nuovo data center è principalmente focalizzato sui servizi offerti alle comunità accademiche e scientifiche di Mosca. I server sfruttano l'infrastruttura Taishan, che utilizza processori Kunpeng 920 sviluppati da HiSilicon, la consociata Huawei responsabile della progettazione dei SoC ARM personalizzati. I SoC Kunpeng 920 sono dotati di design ARMv8 scalabile fino a 64 core che funzionano sino a un massimo di 2,6GHz con un TDP di 180W. È presente anche un controller di memoria DDR4-2933 octa-channel.

I SoC ARM Kunpeng 920 sono prodotti sul nodo 7nm di TSMC, che ha già interrotto le consegne a Huawei lo scorso settembre a seguito delle sanzioni statunitensi sulle esportazioni di tecnologia all'azienda cinese. Ciò significa che molto probabilmente la server farm è stata costruita utilizzando chip accumulati. Per quanto la futura produzione di chip, Huawei si è alleata con la cinese Semiconductor Manufacturing International Corporation (SMIC), che attualmente è in grado di produrre semiconduttori solo al nodo 14nm.

Questa non è la prima volta che un data center ARM entra nel mondo dei supercomputer. Infatti, Fujitsu Fugaku è il supercomputer più potente del mondo ed è basato proprio su processori ARM. Allo stesso modo, Lyu Lu, direttore dell’Intelligent Computing Systems Departiment di Huawei Russia, ha affermato che "i test effettuati hanno dimostrato che, in diversi scenari, i server ARM possono già competere pienamente con soluzioni basate sull'architettura x86".

Huawei ritiene che anche ARM sia in grado di avere una presenza più diffusa nell'ecosistema dei server, portando i vantaggi di sistemi ben equilibrati dal punto di vista del rapporto potenza/prestazioni, tipici di un’architettura mobile-first, nel business dei server.

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