I conti di Intel: cloud computing e SSD per superare la crisi del PC

La trimestrale di Intel è di quelle senza infamia e senza lode. Buoni risultati dal settore Data Center e Internet of Things, ma anche in quello degli SSD. Il calo delle vendite nel mercato PC e tablet impatta sulla divisione Client.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel ha chiuso il terzo trimestre dell'anno fiscale 2015 con un fatturato di 14,5 miliardi di dollari. Il risultato è in linea con lo stesso periodo dell'anno passato e supera le stime degli analisti, fissate a 14,2 miliardi di dollari.

Il colosso statunitense dei microchip ha raggiunto un utile operativo di 4,2 miliardi di dollari, un utile netto di 3,1 miliardi di dollari e un utile per azione di 64 centesimi, laddove le stime convergevano sui 59 centesimi per azione.

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Durante il trimestre Intel ha raccolto circa 5,7 miliardi di liquidità (cash from operations), pagato dividendi agli azionisti per 1,1 miliardi di dollari e attinto a 1 miliardo di dollari per riacquistare 36 milioni di azioni.

L'amministratore delegato Brian Krzanich si è detto soddisfatto dei risultati, definiti "solidi" nonostante uno scenario economico difficile. "I clienti sono entusiasti del nostro nuovo processore Core di sesta generazione e abbiamo introdotto l'innovativa tecnologia 3D XPoint, la prima nuova categoria di memoria in oltre due decenni".

La divisione "Client Computing Group" - include piattaforme notebook, 2 in 1, desktop, tablet, smartphone, componenti per la comunicazione mobile e soluzioni di connettività wireless e non - ha contribuito al trimestre con un fatturato di 8,5 miliardi di dollari, in calo del 7% sullo scorso anno.

Intel non è chiaramente immune all'andamento del mercato PC e non sta andando molto meglio nel segmento dei tablet. Se infatti notebook e desktop hanno fatto segnare cali del 14% e 15% nel volume di piattaforme distribuite, in ambito tablet la contrazione è stata pari al 39%.

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L'azienda può contare sul Data Center Group (chip per server, reti e piattaforme di archiviazione per enterprise, cloud, infrastrutture di comunicazione e altro), che da tempo sopperisce con una forte crescita - +12% sul Q3 2014 per un fatturato di 4,1 miliardi - ai "passi falsi" delle altre divisioni.

In grande spolvero - e questo è importante soprattutto in prospettiva futura - l'Internet of Things Group, con un fatturato di 581 milioni di dollari, in crescita del 10% su base annua. In questo segmento si fa riferimento a piattaforme progettate per i segmenti di mercato embedded, incluso il mercato retail, i trasporti, l'ambito industriale, le soluzioni per la casa e molto altro.

Con 556 milioni di dollari di fatturato la divisione Software and services (McAfee/Intel Security e altro) si mantiene stabile sui livelli dello scorso anno. Infine, per quanto riguarda la voce "All other" (Non-Volatile Memory Solutions Group, New Devices Group, ecc.), Intel ha fatto segnare un +19%, per un fatturato di 682 milioni di dollari.

In previsione del quarto trimestre dell'anno l'azienda statunitense prevede un fatturato di 14,8 miliardi di dollari (con uno scarto di più o meno 500 milioni) e un margine lordo del 62% (più o meno il 2%).

Nonostante i risultati, le azioni di Intel sono in calo. L'azienda ha infatti comunicato che la divisione Data Center non crescerà quest'anno del 15% come auspicato in passato, ma si fermerà probabilmente più vicina a un +10%. 

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