I nuovi chip AMD Zen 6 "Medusa" potrebbero essere dei veri mostri

Nuove indiscrezioni sul chip AMD Ryzen "Medusa" mettono in luce le possibili architetture che verranno usate e delle scelte particolari da parte di AMD.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Online sono apparse nuove indiscrezioni su “Medusa”, il processore AMD di prossima generazione che, almeno sulla carta, dovrebbe essere un “mostro di potenza”. Stando a quanto condiviso su X da Olrak29, il chip userà l’architettura Zen 6 per la CPU e RDNA 5 per la GPU integrata, saltando a piè pari RDNA 4.

Medusa, che ovviamente non si chiamerà così una volta sul mercato, dovrebbe arrivare tra fine 2025 e inizio 2026. Non ci sono informazioni tecniche riguardo il chip, ma considerando quanto è lontana la finestra di lancio, è molto difficile anche fare delle supposizioni, specialmente se pensiamo che non si hanno molte notizie nemmeno riguardo a Zen 5, l’architettura alla base dei processori AMD Ryzen 8000 in arrivo a metà 2024 (da non confondere con le APU 8000G uscite di recente).

Tutto ciò che sappiamo è che Medusa userà la piattaforma AM5 e, forse, sarà l’ultimo processore prima del cambio socket. Non c’è la certezza matematica nemmeno di questa informazioni, ma AMD da sempre sostiene che supporterà la piattaforma AM5 fino a dopo il 2025, quindi l’ipotesi è parecchio sensata.

Il processore sfrutterà probabilmente un’interconnessione 2,5D, già in uso sulle soluzioni Intel, mentre i core Zen 6 “Morpheus” potrebbe usare un processo produttivo a 2nm, ma è tutto ancora da confermare.

L’elemento più interessante di questa indiscrezione, se dovesse essere confermato, è il salto dell’architettura RDNA 4; già in passato voci di corridoio hanno affermato che questa versione non sarebbe arrivata su prodotti consumer, e questo ne è un ulteriore indizio, ma come sempre serve una prova concreta per averne la certezza. Nel frattempo, non possiamo far altro che aspettare e continuare a speculare sulle informazioni che emergono online.