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a cura di Dario D'Elia

Il mercato mondiale dei palmari è ufficialmente in ripresa, almeno secondo le ultime analisi di Gartner. In controtendenza con il sentore comune la società statunitense specializzata in indagini di mercato ha rivelato che nei prossimi anni si registrerà un aumento delle vendite del 25%, con volumi che sfioreranno le 3,4 milioni di unità. Certamente questi dati positivi non coinvolgeranno tutti i brand: PalmOne per esempio sembra essere destinata a perdere costantemente quote di mercato. La sua leadership, accreditata di un 30,5% di share, è ormai ridimensionata ad un misero 18%. Risponde bene, invece, Research in Motion, che con Blackberry, non solo ha scalzato il mito del settore, ma ha raggiunto anche quota 20,8% di share.

Per quanto riguarda invece i sistemi operativi ormai Microsoft Pocket PC è diventata la piattaforma di riferimento con un 46% di share, ridimensionando lo storico OS Palm, ormai sceso su un’incredibile 20%.

A quanto pare questo rilancio del segmento sembra aver trovato nel successo del wireless il più importante catalizzatore di vendita. Dal 2004 i consumatori ha compreso le potenzialità dei nuovi standard, premiando i migliori prodotti in commercio. Gli introiti ovviamente sono aumentati per i produttori: grazie all’integrazione di più tecnologie hanno potuto giustificare listini più alti del 15%, portando il prezzo medio per modello a circa 406 dollari.

"I PDA con tecnologie integrate per WLAN e mobile network – ha confermato Todd Kort, portavoce di Gartner – rappresentano il 55% del parco macchine commercializzato nel primo quarto del 2005". Allo stesso tempo l’adozione di grandi display e tastiere QWERTY, e in conseguenza il miglioramento delle caratteristiche di usabilità, ha attirato l’attenzione di un più vasto pubblico.

Nei prossimi anni sarà sempre più difficile scegliere fra un palmare e uno smartphone: non si esclude, infatti, una totale convergenza tecnologica dei due prodotti.