I prodotti hardware da non comprare a Natale

La crisi dei chip non affligge solo le schede video: vediamo quali sono i principali prodotti hardware che è meglio non comprare questo Natale.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Le console
non saranno l'unica cosa a mancare questo Natale: la crisi dei semiconduttori ha colpito duramente anche il mercato PC e hardware, come testimonia la situazione che stiamo vivendo da ormai un anno e che si protrarrà anche per larga parte del 2022. Come ormai saprete, le schede video sono il componente che più è stato colpito dallo shortage, ma anche i processori hanno passato un brutto momento a inizio anno: se ricordate, i Ryzen 5000 di AMD 
risultavano praticamente introvabili, o se erano disponibili avevano prezzi ben superiori a quelli suggeriti. E giusto per non farci mancare niente, intorno al mese di maggio la comparsa della criptovaluta Chia ha messo in crisi il mercato di SSD e Hard Disk, acquistati in massa da chi vedeva nella moneta una sorta di "nuovo Bitcoin".

Il momento di crisi non ha impedito ai principali produttori di rilasciare nuovi prodotti e nuove tecnologie: lo scorso novembre Intel ha rilasciato i propri processori di dodicesima generazione Alder Lake, introducendo per la prima volta nel mondo x86 l'architettura ibrida e implementando i nuovi standard DDR5 e PCIe 5.0, dedicati rispettivamente a RAM e a SSD, anche se questi ultimi non sono ancora presenti sul mercato.

Oggi vogliamo proporvi un breve articolo, diverso dal solito, in cui vi indichiamo quelli che sono secondo noi i componenti hardware da non comprare a Natale, o più in generale in questo fine 2021 / inizio 2022. Non tratteremo prodotti specifici, quanto piuttosto tipologie di prodotto che per diversi motivi non vale la pena acquistare oggi, che sia perché sono troppo acerbi, oppure perché eccessivamente sovrapprezzati.

Le schede video Nvidia e AMD

Sicuramente vi sembrerà scontato, ma allo stato attuale, a meno che non ne abbiate assolutamente bisogno (ad esempio per scopi lavorativi), non comprate una scheda video. Ad oggi la disponibilità è ancora molto scarsa, con alcuni modelli specifici (in particolare RTX 3070 e RTX 3070 Ti) del tutto introvabili, mentre i prezzi stanno tornando ad aumentare. Giusto per darvi qualche idea di quelli che sono i prezzi medi a cui si possono trovare le schede oggi, una RTX 3060 costa tra i 650 e i 700 euro, il doppio (o più) rispetto ai 339 euro proposti da Nvidia, mentre una RTX 3060 Ti è reperibile tra gli 850 e i 900 euro, contro i 429 euro del listino Nvidia. Come ricordiamo sempre, i modelli personalizzati costano più rispetto a quelli Founders Edition, ma solitamente la differenza si attesta intorno ai 100 euro o poco più.

Rimanendo in casa Nvidia, salendo di fascia la situazione diventa forse ancora peggiore. Le RTX 3070 sono praticamente indisponibili, le RTX 3070 Ti hanno un costo compreso tra i 1000 e i 1200 euro (il listino sarebbe di 619 euro), le RTX 3080 si trovano tra i 1400 e i 1500 euro, contro i 719 euro richiesti da Nvidia per il modello FE, ormai irreperibile come tutte le Founders Edition. La RTX 3080 Ti ha un costo che si aggira intorno ai 2000 euro, anche in questo caso quasi il doppio dei 1199 euro del modello FE, mentre le poche RTX 3090 sono disponibili a prezzi dai 2500 ai 3000 euro, a seconda della personalizzazione, rispetto a un prezzo consigliato da Nvidia di 1549 euro.

Lato AMD, la situazione non è certo migliore: l'entry level RX 6600 si trova tra i 550 e i 600 euro, la RX 6600 XT tra i 650 e i 750 euro, mentre la RX 6700 XT ha un prezzo che oscilla tra i 900 e i 1000 euro, contro un listino proposto da AMD di circa 520 euro. La RX 6800 è praticamente introvabile, la RX 6800 XT ha un prezzo intorno ai 1500 euro (contro i 700 euro circa di AMD), infine la RX 6900 XT si può trovare tra i 1600 e i 1700 euro, mentre AMD propone il modello di riferimento a circa 1000 euro.

Le nuove RAM DDR5

Anch'esse colpite dalla crisi dei semiconduttori, anche se in misura minore rispetto alle schede video, le RAM DDR5 rappresentano senza dubbio una novità, ma risultano quasi introvabili e a nostro avviso non vale la pena acquistarle in questo periodo. I modelli che hanno debuttato finora sul mercato offrono frequenze tra i 4800MHz e i 5200MHz, con latenze CL40, e non garantiscono miglioramenti prestazionali degni di nota rispetto alle DDR4 nei giochi e negli applicativi principali.

Al momento, se non usate software particolari che sfruttano a dovere la larghezza di banda (decisamente maggiore sulle nuove DDR5), non ha molto senso adottare il nuovo standard, che tra l'altro presenta un costo d'ingresso abbastanza importante: i prezzi si aggirano tutti tra i 380 e i 400 euro, ma possono arrivare anche a 550 euro per i modelli più performanti, con frequenza di 5600MHz e latenza CL36, inoltre per usare le DDR5 si è costretti a passare alla piattaforma Intel Alder Lake, l'unica a supportare il nuovo standard.

Schede madri con supporto a RAM DDR5 e SSD PCIe 5.0

Le schede madri di fascia più alta per i nuovi processori Intel Alder Lake garantiscono il supporto a RAM DDR5 e SSD PCIe 5.0, ma non crediamo sia un buon momento per acquistarle; si tratta di componenti recenti e non ancora largamente disponibili, che in molti casi si trovano a un prezzo superiore a quello di listino.

Come detto in precedenza poi, allo stato attuale ha davvero poco senso acquistare RAM DDR5, a meno che non si abbiano esigenze estremamente specifiche o si voglia a tutti i costi avere l'ultima tecnologia disponibile. Il discorso è ancor più valido per quanto riguarda il supporto agli SSD PCIe 5.0, che al momento non sono nemmeno presenti sul mercato e che probabilmente arriveranno a 2022 inoltrato. Insomma, acquistare una motherboard con supporto alle nuove tecnologie, significa pagare un prezzo premium per delle tecnologie che non saranno sfruttate per diversi mesi; se volete assemblare un nuovo PC o aggiornare la vostra configurazione attuale con un processore Intel Alder Lake, il nostro consiglio è di abbinarlo a una scheda madre di fascia media, con supporto a memorie DDR4 e PCIe 4.0, così da poter risparmiare diverse centinaia di euro ma avere comunque hardware di qualità e con ottime prestazioni.

I notebook Windows con Hard Disk e 4GB di RAM

A qualcuno potrà sembrare assurdo alle porte del 2022, ma in commercio si trovano ancora portatili dotati di Hard Disk e solamente 4GB di memoria RAM, soprattutto nella fascia sotto i 500 euro. In questo segmento di mercato gli SSD non hanno ancora preso del tutto piede e si trovano ancora prodotti con disco meccanico che, purtroppo, risultano sin da subito piuttosto lenti. I 4GB di memoria RAM poi vengono saturati molto velocemente in ambiente Windows: basta aprire qualche scheda di Google Chrome, o un paio di software contemporaneamente, per iniziare a notare rallentamenti e difficoltà nell'uso della macchina, che potrebbe perfino bloccarsi del tutto. I Chromebook invece, pur rimanendo in questa fascia di prezzo, garantiscono un'esperienza d'uso migliore: non usano Hard Disk (sono equipaggiati con SSD o memorie eMMC) e rimangono fluidi anche con soli 4GB di RAM, grazie alla leggerezza del sistema operativo ChromeOS.