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a cura di Dario D'Elia

Il mercato dell’intrattenimento videoludico supera ormai i 20 miliardi dollari di fatturato, e come spesso avviene in ogni settore industriale, considerato finanziariamente maturo, le scalate azionarie diventano più strategiche di qualsiasi altra operazione di marketing. Electronic Arts è diventata l’azienda di riferimento con i suoi 2,96 miliardi di dollari fatturati nel 2004. E l’aspetto più divertente è che la sua personale battaglia al segmento è guidata dai Sims, i protagonisti di una delle serie di prodotti più venduti al mondo. Già, perché attualmente hanno raggiunto una volume di vendite ultra milionario, monopolizzando le classifiche mondiali con gli altri titoli EA, come Need for Speed, Medal of Honor, FIFA Soccer, Lord of the Rings e Madden NFL.

Negli ultimi quattro anni la prima release di “The Sims” ha racimolato 500 milioni di dollari, con più di 10 milioni di copie vendute; le numerose espansioni hanno portato nella casse dell’azienda statunitense altri 23 milioni di dollari; la versione per Xbox ha completato l’affare con 6 milioni di copie vendute. “The Sims 2” sta continuando a dominare il settore con 650 mila copie vendute in Europa e 350 mila nei soli Stati Uniti. Sembra quasi una conquista culturale perché la differenziazione linguistica conta 17 idiomi, senza contare tutte le personalizzazioni grafiche, a pagamento, che permettono di costruire la propria casa virtuale nel “rispetto” dei gusti personali e nazionali.

Il momento positivo di EA si è tradotto nell’acquisto del 19,9% dell’acerrimo nemico Ubisoft, quantificabile in un esborso, secondo il Wall Street Journal, che dovrebbe essere compreso fra gli 80 e i 100 milioni di dollari. I Sims dominano la dimensione videoludica e, praticamente da soli, hanno sconfitto le forze speciali di Rainbow Six e l’eroe di Far Cry, al soldo dei poveri francesi della Ubisoft.