Immaginiamo nuovamente l'imbottigliatore dell'esempio di prima che perde l'accesso al consorzio vinicolo dopo aver perpetrato una condotta scorretta: incorrerebbe in un dramma economico, non avendo più l'accesso ai produttori di vino che gli consentivano prezzi sicuramente agevolati rispetto a quelli contrattabili con un produttore di vino terzo al consorzio.
Hyperledger insomma promette di accelerare notevolmente la ricerca nell'ambito delle DLT e condurci in quella che può diventare una nuova Internet decisamente più vicina alla visione originaria di Tim Berners-Lee. Per partecipare è necessario essere membri della Linux foundation, che amministra Hyperledger.
Inoltre si pagano delle commissioni: 250mila dollari il livello premium, mentre per diventare "general member" si paga da cinque a cinquantamila dollari, in base al numero di dipendenti all'interno dell'azienda aspirante. È prevista una completa esenzione per le realtà non-profit e per gli enti governativi.
I vantaggi dell'essere membri sono molteplici: si potrà infatti collaborare attivamente nella realizzazione dei progetti e proporne di nuovi, avere la possibilità di partecipare ad eventi e meetup privati con gli altri membri, ricevere consulenza tecnica e legale su tecnologie DLT.
E voi? Come vi schierate sulla questione dello scaling e dello sviluppo delle DLT? Preferite un approccio come quello di Hyperledger o vi schierate con Bitcoin, Litecoin e lo sviluppo che viene portato avanti da sviluppatori indipendenti? Fateci sapere la vostra nei commenti!