Avatar di Marco Doria

a cura di Marco Doria

Un gruppo di scienziati cinesi del National Research Center of Parallel Computer Engineering and Technology (NRCPC) avrebbe realizzato un modello di intelligenza artificiale sofisticato quasi quanto il cervello umano. Tale modello sarebbe stato istruito con 174 trilioni di parametri e si baserebbe sui più recenti super-computer con processori Sunway.

Nella fattispecie, il sistema sarebbe il Sunway OceaLine, composto da 96 mila nodi alimentati dai processori ibridi Sunway SW39010 a 390 core, con un numero complessivo di core che si avvicina ai 40 milioni (37 milioni per l'esattezza).

I ricercatori hanno battezzato il modello con il nome di "Bagualu", che significa "pentola dell'alchimista" e hanno tracciato il parallelo con il cervello umano in quanto i 174 trilioni di processi coinvolti è al momento il numero che più si avvicina alle sinapsi dell'organo in questione, seppure quest'ultimo possa arrivare a contenere fino a 1.000 trilioni di sinapsi. In ogni caso, nell'ambito delle intelligenze artificiali, si tratta di un dato davvero notevole, se consideriamo che un modello come Google Brain arrivi "solo" a 1,6 trilioni di parametri.

Passando all'hardware utilizzato, ci sarebbero delle controversie circa le effettive prestazioni del supercomputer utilizzato, che oscillano tra i 5,3 e i 4,4 ExaFLOPS, ma in ogni caso la capacità di calcolo e il lavoro necessari per creare un modello di training di un'intelligenza artificiali con una cifra tale di processi resta qualcosa di impressionante, tanto che i ricercatori si sono spinti ad affermare che il nuovo modello di IA potrebbe rivaleggiare con il nostro cervello.

Tra le applicazioni suggerite dal gruppo, ci sarebbero i veicoli a guida autonoma, la visione automatica, il riconoscimento facciale, calcoli complessi nell'ambito della chimica e molto altro. Tra i casi d'uso reali di sistemi di intelligenza artificiale di questo tipo, ricordiamo che Tianhe, un altro supercomputer cinese del National Supercomputing Centre di Tianjin, ha consentito il rapido monitoraggio nonché la scoperta di nuovi prodotti farmaceutici durante il picco iniziale della pandemia di Covid-19, di conseguenza, un modello di questa portata potrebbe essere impiegata nuovamente in ambito medico con risultati ancora da immaginare.