Ricercatori dello Xerox PARC hanno creato un processore capace di autodistruggersi a comando. Si tratta di un primo traguardo del Vanishing Programmable Resources (VAPR) della DARPA, attraverso il quale un insieme di aziende - tra cui IBM - persegue l'obiettivo di creare il chip perfetto per salvaguardare informazioni top secret che non devono cadere in mani nemiche.
Il segreto di questo processore è che realizzato su un substrato in vetro Gorilla Glass ed è progettato per rompersi se gli viene "ordinato" di farlo. "Le applicazioni a cui siamo interessati sono nella sicurezza dati e cose di questo genere", ha affermato Gregory Whiting, senior scientist del PARC di Palo Alto, California. "Volevamo un sistema che fosse molto rapido e compatibile con l'elettronica commerciale".
"Abbiamo preso il vetro e lo abbiamo stressato tramite lo scambio ionico", ha affermato Whiting. "Quello che ottenete è un vetro che, poiché è fortemente stressato, si frammenta in piccoli pezzi". Frantumare il vetro è semplice, basta una piccola resistenza nel substrato riscaldata al punto giusto.
Secondo Corning il vetro continuerà a frammentarsi anche dopo la rottura iniziale, rendendo l'intero chip inutilizzabile e non ricomponibile. Nella dimostrazione che vedete in video l'autodistruzione del circuito è stata innescata da un fotodiodo colpito da un laser.
Se si archivia una chiave crittografica all'interno del substrato del Gorilla Glass un dispositivo può teoricamente essere usato e reso inutilizzabile anche in territorio ostile. Il diodo può essere innescato da una frequenza radio o da uno switch meccanico, quindi anche a distanza. Ovviamente, trattandosi di una ricerca (per giunta di carattere militare), non ci sono dettagli sulla commercializzazione o l'uso in dispositivi esistenti.
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