Il MacBook Pro 14" M2 ha un SSD meno veloce del predecessore

Stando ad alcuni test, il modello base del nuovo MacBook Pro 14" con M2 Pro ha un SSD più lento rispetto al modello precedente.

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a cura di Antonello Buzzi

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I test effettuati dai colleghi di 9to5Mac hanno evidenziato che il nuovo MacBook Pro M2 base da 14" avrebbe un'unità SSD più lenta rispetto al suo predecessore. Nel benchmark svolti su BlackMagic, l'SSD da 512 GB dell'ultima ammiraglia di Apple ha raggiunto circa 2.970 MB/s in lettura e circa 3.150 MB/s in scrittura, rispetto ai 4.900 MB/s in lettura e ai 3.950 MB/s in scrittura del MacBook Pro 14" con M1 Pro con un SSD da 512GB.

Ciò significa che il modello base del 2023 ha una velocità in lettura e scrittura, rispettivamente, del 39% e del 20% inferiore rispetto al modello precedente. La ragione di questa differenza è da ricercarsi nella quantità di chip di memoria NAND utilizzati: l'SSD da 512 GB della precedente generazione aveva quattro chip, mentre quello dell'M2 Pro sembra averne solo due, il che porta a una minore capacità di parallelizzare le letture e le scritture. Il MacBook Pro da 14" è un computer portatile piuttosto costoso e pensato per i professionisti e creativi, quindi ci si aspettava prestazioni decisamente migliori. Non sappiamo se tale situazione si ripeta anche sul modello da 16".

I nuovi MacBook Pro M2 con archiviazione aggiornata non sembrano avere lo stesso problema di prestazioni del modello base da 512 GB. Secondo i test effettuati da Tom's Guide e Laptop Mag, i modelli con un'unità SSD da 2TB e un processore M2 Max hanno una velocità di lettura e scrittura simile a quella dei modelli della generazione precedente. MacWorld ha riscontrato lo stesso risultato con i modelli da 16". Ad esempio, Tom's Guide ha riscontrato che l'unità SSD da 2 TB abbinata a un M2 Pro è stata in grado di raggiungere velocità di lettura e scrittura notevolmente maggiori rispetto al modello da 512 GB. Rimane il fatto che è piuttosto deludente vedere che i modelli base di dispositivi così costosi abbiano prestazioni inferiori, almeno in ambito storage, rispetto ai loro predecessori.