Il TAR del Lazio dice sì al Bando sul Wimax

Nessuna procedura di sospensione per l'assegnazione delle licenze Wimax.

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a cura di Dario D'Elia

Il Bando sul Wimax non sarà fermato, almeno per il momento. Questa la sentenza del TAR del Lazio, che era stato interpellato da MGM Production Group per le blande limitazioni imposte ai detentori di licenze UMTS. Nel tempo la contestazione nei confronti del regolamento ha visto coinvolti anche le associazioni Anti Digital Divide e AltroConsumo, nonché lo stesso Beppe Grillo.

Insomma, secondo la Corte pare non sussistere alcun elemento che possa giustificare il blocco immediato della procedura. "[…] sapevamo che sarebbe stato difficile ottenere la sospensiva, ma questo non pregiudica la decisione finale: è tutto aperto. Adesso il giudizio di merito dovrà valutare se le misure asimmetriche previste nel bando sono adeguate o no. Ed è proprio quello che contestiamo. Quindi secondo noi il giudizio si sta incanalando nella giusta direzione", si legge nel comunicato di AltroConsumo.

Lo stesso Guido Scorza, avvocato e Dottore di ricerca in informatica giuridica e diritto delle nuove tecnologie, ha spiegato che non si tratta di una sconfitta. "Il principio sulla base del quale la delibera AGCOM ed il bando del Ministero delle comunicazioni sono stati impugnati non è, infatti, costituito dalla mancata previsione in tali documenti di una misura asimmetrica ma, piuttosto, dall'idoneità di tale misura a garantire adeguatamente la concorrenza sul mercato di riferimento ed un corretto utilizzo delle frequenze WiMax quale strumento di riduzione del drammatico fenomeno del digital divide che affligge, secondo i dati resi noti dallo stesso ministero - attraverso la sua controllata Infratel - 4000 comuni italiani su 8100 e oltre 7 milioni di cittadini", scrive Scorza sul suo blog.

"Né la società ricorrente né AltroConsumo hanno mai contestato la previsione nei documenti di gara di una misura asimmetrica, riconoscendone anzi espressamente la sussistenza. Il punto è che tale misura è insufficiente ed inadeguata e che se la gara dovesse svolgersi sulla base dei parametri oggi contenuti nel bando il risultato sarebbe, con ogni probabilità, quello di veder sfumare la possibilità che il WiMax aiuti a tirar fuori il Paese dalla posizione di fanalino di coda nell'Unione Europea quanto a diffusione della banda larga, che attualmente ricopre".