Intel e il futuro: siamo sfavoriti, dobbiamo rischiare

In una lettera inviata ai dipendenti il CEO di Intel Brian Krzanich fa il punto sull'anno che si sta chiudendo e chiede coraggio per affrontare il futuro.

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a cura di Manolo De Agostini

Fine anno, tempo di tirare le somme. Lo facciamo tutti, con tanti buoni propositi per l'anno successivo. Lo fanno anche le aziende. Intel non fa eccezione (Il prossimo luglio compirà 50 anni!), tanto che nelle scorse ore è trapelato il memorandum che l'amministratore delegato Brian Krzanich ha inviato ai propri dipendenti.

Tra le frasi di rito (potete leggere il testo completo qui), anche alcuni concetti interessanti che ci permettono di capire le mosse dell'azienda dell'ultimo periodo (acquisizione di Mobileye, Movidius, Nervana, ecc.) e quello che farà nei prossimi mesi. Allo stesso tempo è un buon modo per riflettere su dove sta andando il settore tecnologico.

brian krzanich

Krzanich parla di una Intel che sta "radicalmente cambiando", giorno dopo giorno. Il CEO parla di questa "mutazione" come quella che ha portato Intel dall'essere un'azienda impegnata nel settore DRAM al colosso dei microchip che tutti conosciamo. "Intel sta di nuovo reinventandosi e io sono stimolato da quanto realizzato lo scorso anno" scrive Krzanich arrivando a dirsi certo che il futuro ruoterà attorno ai dati.

"I dati stanno diventando il bene più prezioso per qualsiasi azienda. Ecco perché la nostra strategia di crescita è incentrata sui dati: memoria, FPGA, Internet of Things, intelligenza artificiale, guida autonoma. Tutto ciò che produce dati, tutto ciò che richiede molto calcolo, noi ci siamo".

"Credo che quasi tutto ciò che ha un impatto sulla nostra vita, che si tratti di assistenza sanitaria, guida, vendita al dettaglio o governo sarà toccato dalla nostra tecnologia nei prossimi 5-10 anni. Il mondo funzionerà sul silicio di Intel".

intel auto autonoma

Per farlo Intel non può però limitarsi a produrre semplici chip. "Siamo a poca distanza dall'essere un'azienda 50/50, il che significa che la metà delle nostre entrate proviene dal PC e metà dai nuovi mercati in crescita. In molti di questi nuovi mercati siamo decisamente sfavoriti. È una sfida entusiasmante: ci è richiesto di sviluppare e usare nuovi e diversi muscoli".

"La nuova normalità per Intel è che dobbiamo prenderci più rischi. Continueremo a fare mosse audaci e provare nuove cose. Faremo degli errori. Avere coraggio non significa sempre fare cose giuste o perfette. La nuova normalità è che diventeremo bravi a provare cose nuove, individuando cosa funziona e ad andare avanti. [...] La nuova normalità è che accettiamo il cambiamento e ci comportiamo come un'unica Intel: una società affamata e aggressiva che non si accontenta di giocare in difesa".

intel ai

Le parole di Krzanich suonano come uno sprone a tutta l'azienda - "siamo sfavoriti", "il mondo funzionerà sul silicio di Intel", "dobbiamo prenderci più rischi" - ma anche un monito a tutti i concorrenti. L'azienda ha già messo sul piatto molti miliardi di dollari per ricucire parte del gap in alcuni settori con la concorrenza e ha intenzione di metterne sul piatto altri e soprattutto di fare ricorso a tutta l'innovazione che la pervade.

Non siamo futurologi, non sappiamo se Intel centrerà i suoi obiettivi (la concorrenza nel frattempo non sta lì mica a mangiare popcorn), ma da appassionati di tecnologia non possiamo che gradire la voglia di innovare che traspare in queste parole. Non vediamo l'ora di vedere i fatti!