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a cura di Manolo De Agostini

Le difficoltà di Intel con la produzione a 14 nanometri di cui vi abbiamo accennato nei giorni scorsi sono così reali che l'azienda statunitense starebbe considerando di esternalizzare la produzione di chipset a Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC).

A scriverlo è il sito Digitimes, secondo cui Intel avrebbe intenzione di dare priorità ai prodotti a più alto margine (processori e chipset per il settore server) sulle proprie linee produttive, dirottando su TSMC la produzione di molti chipset della serie 300, come l'entry-level H310.

"Intel ha visto scendere la fornitura complessiva di chip a 14 nm rispetto alla domanda fino al 50%, dicono le fonti. L'outsourcing è diventata l'unica scelta appropriata per Intel, dal momento che è improbabile che la società riesca a creare ulteriore capacità produttiva 14 nm", scrive il Digitimes.

intel foundry

I produttori di schede madre si aspettano che la situazione migliori alla fine dell'anno, mentre sul fronte notebook Intel non sembra aver ancora chiarito ai partner quando ci sarà un miglioramento. Sul fronte delle CPU desktop stiamo assistendo a un aumento dei prezzi e una riduzione della disponibilità.

La situazione che si è venuta a creare ha diverse cause, ma quella regina è secondo molti il mancato passaggio ai 10 nanometri. Intel è solita produrre le CPU con il processo più avanzato e i chipset con quello immediatamente precedente.

Purtroppo, non c'è stato il passaggio dai 14 ai 10 nanometri sul fronte dei processori, mentre l'azienda è passata dai 22 ai 14 nanometri per i chipset. Di conseguenza le linee produttive a 14 nanometri stanno ricevendo un eccesso di domanda, che Intel sta faticando a gestire.