Intel, i nuovi SSD Optane P1600X puntano alle massime performance in compiti specifici

Intel ha presentato il suo nuovo SSD Optane P1600X, progettato per svolgere compiti ben precisi all'interno dei Data Center.

Avatar di Antonello Buzzi

a cura di Antonello Buzzi

Editor

Intel ha presentato il suo nuovo SSD per Data Center Optane progettato specificamente per i carichi di lavoro di boot, caching e logging. La linea di prodotti Optane SSD P1600X non vanta capacità enormi, ma le sue prestazioni e l'estrema durata promettono di garantire l'elevata affidabilità e l'efficienza richiesta.

La famiglia Intel Optane SSD P1600X include unità con capacità di 58GB e 118GB, sufficienti per il sistema operativo e compiti come il caching, ma non destinate all'archiviazione di enormi quantità di dati. Questi dispositivi dovrebbero essere utilizzati in combinazione con SSD o HDD di maggiore capacità per avviare un sistema operativo, e memorizzare nella cache i dati utilizzati più di frequente per migliorare l'esperienza dell'utente, o soddisfare i requisiti di QoS di un server/datacenter. Le unità sono disponibili nel form factor M.2-2280 e utilizzano un'interfaccia PCIe 3.0 x4 per mantenere la compatibilità sia con le macchine "legacy" (come dice Intel) che con gli ultimi server che supportano PCIe Gen 4.

Gli SSD Optane SSD P1600X sono classificati per una velocità di lettura sequenziale fino a 1.870MB/s, una velocità di scrittura sequenziale fino a 1.050MB/s e una lettura e scrittura casuale, rispettivamente, fino a 426K/243K. Per gli standard odierni, queste unità non sono molto veloci, a meno che non vengano combinate in modalità RAID 0 per le massime prestazioni.

Ma è qui che entrano in gioco i vantaggi esclusivi delle memorie 3D XPoint. Le unità possono sopportare fino a sei scritture complete al giorno (6 DWPD) per cinque anni (cosa che non ci si può aspettare da SSD basati su NAND 3D con capacità simili) e offrono fino a 2 milioni di ore di tempo medio tra i guasti. Inoltre, Intel afferma che le unità presentano una latenza di lettura media di 7μs e una latenza di scrittura media di 10μs, valori importanti per la memorizzazione nella cache delle unità.

È interessante notare che gli SSD Optane P1600X di Intel non sono i primi dispositivi di boot/caching nella gamma dell'azienda. Il produttore ha già distribuito le sue unità SSD Optane serie 800p da 58GB e 118GB destinate esattamente allo stesso segmento di mercato nel 2018. Questi SSD, tuttavia, presentavano un'interfaccia PCIe 3.0 x2 ed erano notevolmente più lenti sia in termini di lettura/scrittura sequenziale che casuale, oltre a possedere una latenza di scrittura notevolmente più elevata.

La parte sorprendente dell'annuncio è, ovviamente, che Intel ha deciso di introdurre un successore per la sua famiglia di prodotti nonostante le incertezze con la fornitura di memoria 3D XPoint ora che Texas Instruments ha acquisito la fabbrica che ha prodotto questa memoria da Micron. Intel ha voluto realizzare le memorie 3D XPoint presso la sua fabbrica 3D NAND in Cina (che sta per essere trasferita a SK Hynix, ma che sarà gestita da Intel e SK Hynix insieme per un po' di tempo), quindi la compagnia potrebbe avere moduli sufficienti per tutte le sue linee di prodotti.

Cercate un SSD NVMe con prestazioni al top? Vi consigliamo il Samsung 980 PRO.