Intel SSD 335 e 525 forse anche con memoria Flash a 20nm

Intel ha in cantiere le serie di SSD 335 e 525. Secondo le indiscrezioni, la prima dovrebbe fregiarsi di memoria NAND Flash a 20 nanometri. Entrambe dovrebbero integrare un controller SandForce.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

SSD 335 e 525 dovrebbero essere le nuove linee di SSD Intel previste per i prossimi mesi. Questi prodotti che andranno a sostituire o affiancare le soluzioni esistenti SSD 330, SSD 510 ed SSD 520. Secondo quanto riportato dal sito Vr-Zone, almeno una delle due nuove linee potrebbe essere basata su memoria NAND Flash a 20 nanometri, compiendo così un ulteriore passo in avanti quanto a processo produttivo. Oggi Intel, tramite la joint venture IMFT con Micron, usa memoria a 25 nanometri.

La serie SSD 335 dovrebbe sostituire la 330 (Intel SSD 330 da 60, 120 e 180 GB: recensione e test) e offrire prestazioni leggermente superiori (purtroppo non ci sono dati precisi). Secondo la fonte, questa famiglia di prodotti dovrebbe fregiarsi della memoria a 20 nanometri, ma al tempo stesso conservare il controller LSI-SandForce SF-2281 usato dai modello 330: le migliorie saranno figlie del lavoro dell'azienda sul firmware e, ovviamente, dei nuovi chip NAND Flash.

Gli SSD 335 dovrebbero arrivare nel corso del terzo trimestre, inizialmente nella versione da 240 GB. Nel primo trimestre 2013 potrebbero aggiungersi al gruppo le varianti da 80 e 180 GB. 

La serie SSD 525 dovrebbe invece conservare la memoria NAND a 25 nm e il controller SF-2281. Anche in questo caso sarà principalmente il firmware a fare la differenza prestazionale rispetto alle soluzioni SSD 510 (SSD Intel Serie 510 da 250 GB, è l'ora dell'interfaccia SATA da 6 Gbps) e 520 esistenti (Intel SSD 520, alte prestazioni con controller SandForce).

Pensata per un pubblico più esigente, questa gamma dovrebbe debuttare nel quarto trimestre, sia in formato da 2,5 pollici che mSATA. Per questo motivo avremo modelli da 30, 120, 180 e 240 GB, con il primo che dovrebbe rappresentare la versione mSATA, più piccola e utile per l'SSD Caching.

Se le informazioni saranno confermate dai fatti, è ormai evidente come dopo la prima generazione Intel abbia preferito un approccio comune a tante altre aziende: acquistare il controller da terzi e personalizzare il firmware. La casa di Santa Clara sotto questo profilo è solida, ma è comunque un peccato non vederla all'opera in persona sul controller dopo l'ottima impressione fatta con la famiglia X25. Evidentemente l'investimento non porta benefici concreti ai conti dell'azienda.