Samsung Foundry sta consolidando la propria posizione nel mercato dei nodi di processo legacy, un segmento che si sta rivelando strategicamente cruciale mentre l'industria dei semiconduttori vive una fase di profonda riorganizzazione. Dopo aver conquistato contratti importanti con NVIDIA per la produzione di GPU a 8nm, la fonderia sudcoreana sarebbe ora prossima a siglare un accordo significativo con Intel per la realizzazione di componenti chiave destinati alle CPU del colosso di Santa Clara. Una mossa che testimonia come i nodi non avanzati stiano diventando terreno di battaglia commerciale tanto quanto le litografie all'avanguardia dominate da TSMC.
Secondo quanto emerso da fonti dell'industria, Samsung Foundry sarebbe nelle fasi finali per avviare la produzione di massa del Platform Controller Hub di Intel, un chip fondamentale per il funzionamento delle CPU che verrà realizzato sul processo a 8nm. Il PCH gestisce le comunicazioni tra processore e periferiche, rappresentando un componente essenziale nell'architettura dei sistemi Intel. La produzione su larga scala dovrebbe partire nel corso del 2026, segnando un ritorno di Intel nelle linee produttive di Samsung dopo precedenti collaborazioni.
Intel aveva già affidato a Samsung la produzione del PCH a 14nm presso lo stabilimento della fonderia a Austin, Texas. Ora il passaggio alla tecnologia a 8nm avverrà nelle linee di produzione esistenti a Hwaseong, Corea del Sud, dove Samsung ha consolidato la propria capacità manifatturiera su questo nodo. La scelta di mantenere la partnership con Samsung, nonostante Intel disponga di proprie foundry attraverso Intel Foundry Services, suggerisce considerazioni strategiche legate a capacità produttiva, costi e tempi di consegna.
Il contratto con Intel si inserisce in un 2025 particolarmente positivo per il processo a 8nm di Samsung. All'inizio dell'anno, la fonderia si è aggiudicata un ordine da NVIDIA per la produzione della GPU destinata a Nintendo Switch 2, NVIDIA avrebbe esteso la collaborazione affidando a Samsung anche la realizzazione di GPU entry-level sempre sulla stessa tecnologia a 8nm, consolidando una partnership che garantisce volumi produttivi significativi.
La convergenza di questi contratti evidenzia un aspetto spesso sottovalutato nell'industria dei semiconduttori: mentre l'attenzione mediatica si concentra sulla corsa ai nodi più avanzati (3nm, 2nm e oltre), i processi legacy tra 8nm e 14nm rappresentano un business solido e redditizio. Queste tecnologie offrono un equilibrio ottimale tra prestazioni adeguate, rese produttive elevate e costi contenuti, rendendole ideali per componenti che non richiedono le densità transistoriali estreme delle CPU o GPU di fascia alta.
Samsung ha investito nella maturazione dei propri nodi legacy, raggiungendo livelli di affidabilità che stanno convincendo anche aziende storicamente legate ad altri fornitori. La capacità stimata tra 30.000 e 40.000 wafer mensili sul processo a 8nm offre margini di espansione qualora ulteriori clienti decidessero di affidarsi a questa tecnologia. Si tratta di volumi che permettono flessibilità operativa senza saturare le linee produttive, un vantaggio competitivo in un mercato dove i lead time possono fare la differenza.
La strategia di Samsung Foundry si differenzia così da quella di TSMC, che pur dominando i nodi avanzati mantiene prezzi premium anche sui processi maturi. Per clienti come Intel e NVIDIA, diversificare i fornitori rappresenta anche una mossa di mitigazione del rischio nella catena di fornitura, aspetto diventato critico dopo le tensioni geopolitiche e le carenze vissute nel recente passato. La presenza di stabilimenti sia in Corea che negli Stati Uniti offre inoltre opzioni logistiche e politiche rilevanti in un'era di reshoring produttivo.