Iris Blur - Parte 2

Guida - la gestione dell'effetto sfuocato è una delle parti di Photoshop che hanno ricevuto maggiori novità nella versione CS6: vediamo perché e come usare al meglio i nuovi strumenti della Blur Gallery.

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a cura di Tom's Hardware

Iris Blur - Parte 2

A questo punto il gioco sta tutto nello spostare e deformare l'ellisse finché l'area delimitata dai circoletti bianchi non comprende la parte del soggetto che vogliamo a fuoco, regolando poi posizione, dimensione, inclinazione e smussatura dell'ellisse stesso in modo che il passaggio dalla zona a fuoco a quella sfuocata sia gradevole.

Nel deformare l'ellisse abbiamo due soli limiti: deve rimanere simmetrico rispetto ai suoi assi, quindi quando spostiamo uno dei suoi punti si sposterà in sincronia anche quello "agli antipodi"; la smussatura è regolabile, ma poco. I punti bianchi che delimitano la zona a fuoco sono meno vincolati: di norma si muovono anch'essi in sincronia, ma se ne spostiamo uno tenendo premuto il tasto Alt gli altri resteranno fissi.

A differenza di quanto accade nella realtà, dove il diaframma (iris) della fotocamera è uno solo, Iris Blur permette di definire più ellissi di sfocatura. Basta spostare il mouse fuori dal primo: il cursore assume di nuovo la forma di una puntina, facciamo clic dove vogliamo inserire un nuovo ellisse di sfocatura e il gioco è fatto. Non ci sono limiti al numero di ellissi definibili.

Questo serve quando il soggetto da mantenere a fuoco non si può "proteggerlo" con un solo ellisse, ma attenzione: se finiamo per creare più di quattro o cinque ellissi probabilmente stiamo usando lo strumento sbagliato e dovremmo rivolgerci a Field Blur (Campo sfoca), che vedremo più avanti.

L'ellisse di sfocatura "personalizzato": notate che l'area delimitata dai punti bianchi non è più concentrica all'ellisse

Nel nostro caso specifico non siamo andati tanto per il sottile e abbiamo mantenuto a fuoco una porzione non proprio ridotta della parte più frontale del soggetto. La sfocatura è stata portata a un valore elevato perché lo sfondo desse solo l'idea delle linee che comprende.

Premendo il tasto M possiamo vedere l'ellisse per quello che è: una maschera di selezione. È utile ricordare che attivando l'opzione Save Mask to Channels (Salva Maschera su Canali), dopo l'applicazione dell'effetto la maschera definita con Iris Blur sarà salvata nei canali del documento di Photoshop. Da qui può essere usata per applicare altri effetti grafici nelle stesse zone su cui abbiamo definito l'effetto di Iris Blur.

Iris Blur definisce una maschera di selezione, visibile se premiamo il tasto M

Per dare più impatto all'immagine portiamoci sulla destra e attiviamo l'effetto Bokeh. Il bokeh è uno dei grandi classici - o mode, se preferite, dipende dai punti di vista - per chi ama le fotografie con effetto sfuocato: simula quello che si otterrebbe scattando una fotografia con un diaframma molto aperto e dalle lamelle perfettamente circolari, ponendosi parzialmente in controluce.

L'impressione che si vuole dare è quello di una luce liquida che "invade" l'obiettivo rendendo indefiniti i contorni degli oggetti, portando un'atmosfera tra il sognante e l'alieno. A foto piatte come quella da cui siamo partiti conferisce una resa astratta, specie se volutamente si porta l'effetto ai suoi estremi come in questo caso. Più in generale, il bokeh è uno di quegli effetti da cui è meglio non farsi prendere troppo la mano.

Comunque, l'applicazione in Photoshop CS6 è molto semplice: si spunta la voce Bokeh e si regola l'intensità dell'effetto con il cursore Light Bokeh (Luce Bokeh). Gli altri due parametri hanno un peso molto più limitato sulla resa del filtro.

Un effetto sfuocato con Bokeh "pompato" stravolge un'immagine di partenza piuttosto piatta

Qui sopra vedete l'effetto finale delle nostre elaborazioni in Iris Blur: la sostanza della foto non è cambiata, ma l'impatto è certamente diverso.