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Kioxia mostra un SSD che non perde velocità per oltre 30 metri

Durante il COMPUTEX 2025, Kioxia ha presentato una tecnologia innovativa che potrebbe trasformare radicalmente l'architettura dei data center moderni.

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a cura di Andrea Maiellano

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Pubblicato il 22/05/2025 alle 21:00

Durante il COMPUTEX 2025, Kioxia (il colosso giapponese dell'archiviazione) ha presentato una tecnologia innovativa che potrebbe trasformare radicalmente l'architettura dei data center moderni. La caratteristica più sorprendente di questa soluzione non risiede tanto nelle prestazioni pure, quanto nella capacità di mantenere inalterate velocità e reattività anche attraverso cavi ottici lunghi 30 metri o più, eliminando uno dei principali ostacoli alla flessibilità dei sistemi di storage enterprise.

Il prototipo, frutto della collaborazione con Kyocera, dimostra come sia possibile superare le limitazioni fisiche delle connessioni elettriche tradizionali senza sacrificare performance. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare da una dimostrazione tecnologica di frontiera, Kioxia non ha puntato su numeri di prestazioni sensazionali, ma ha preferito evidenziare come il suo SSD ottico mantenga gli stessi livelli di IOPS e larghezza di banda di un modello convenzionale equivalente, pur essendo collegato attraverso una distanza che normalmente comprometterebbe gravemente qualsiasi comunicazione elettrica.

La tecnologia presentata da Kioxia rappresenta un cambio di paradigma fondamentale. La possibilità di collocare unità di archiviazione a distanze considerevoli dai server senza perdita di prestazioni apre scenari completamente nuovi per la progettazione dei data center. Gli SSD ottici non solo garantiscono connessioni più lunghe, ma offrono anche una migliore integrità del segnale rispetto ai cavi elettrici convenzionali, risultando particolarmente resistenti in ambienti operativi difficili.

Sebbene il prototipo mostrato presentasse una scheda PCB piuttosto ingombrante collegata all'SSD CM7 Enterprise, i rappresentanti di Kioxia hanno assicurato che nella versione finale tutta l'elettronica necessaria sarà miniaturizzata e integrata direttamente all'interno del guscio dell'SSD. Una sfida non da poco, considerando che attualmente la scheda di controllo ottica ha dimensioni superiori del 150% rispetto all'unità SSD stessa.

La distanza non è più un limite per le prestazioni di archiviazione.

Il sistema presentato al COMPUTEX utilizzava una delle schede Kyocera Optinity PCIe, capace di fornire connettività ottica su PCIe Gen5. Questa soluzione, specificatamente sviluppata per server ad alte prestazioni, non si limita alla gestione dello storage flash, ma può anche gestire connessioni con memorie DRAM attraverso cablaggi ottici della stessa lunghezza. Stando ai materiali presentati, la tecnologia Optinity può supportare una larghezza di banda fino a 512 Gbps.

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Un dettaglio interessante emerso durante la presentazione riguarda il limite di 30 metri indicato per i collegamenti ottici. Secondo quanto dichiarato da un rappresentante Kioxia presente allo stand, questa non rappresenta una barriera invalicabile: utilizzando cavi ottici di qualità superiore e di maggior spessore, la distanza potrebbe essere ulteriormente estesa. Non è la prima volta che l'azienda sperimenta con connessioni ottiche di lunga distanza: in precedenti test, erano già stati raggiunti collegamenti funzionanti fino a 40 metri.

L'integrazione della tecnologia ottica nei sistemi di archiviazione rappresenta una risposta concreta alle crescenti esigenze di flessibilità e scalabilità dei moderni ambienti IT. Superando i limiti fisici delle connessioni elettriche tradizionali, Kioxia sta aprendo la strada a configurazioni di sistema completamente nuove, dove la distanza fisica tra componenti non rappresenta più un fattore limitante per le prestazioni.

Fonte dell'articolo: www.tomshardware.com

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