La TV inglese perde colpi a causa di YouTube

Diminuiscono i telespettatori giovani; il video online cresce e coagula consensi

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a cura di Dario D'Elia

Secondo l'ultima indagine realizzata dalla ICM per BBC, nel Regno Unito i telespettatori starebbero diminuendo vistosamente. Il 43% degli inglesi che guardano i video online o via cellulare almeno una volta alla settimana, hanno ammesso di aver "tradito" la televisione tradizionale. Ovviamente, per ora, i fruitori digitali regolari sono solo il 9% della popolazione, ma se il 13% ha confermato di essere un video-spettatore occasionale, il 10% ha dichiarato che dal prossimo anno le sue abitudini cambieranno. Insomma, la febbre da YouTube e Google Video cresce.

I duri e puri, comunque rimangono: il 60% continuerà a non considerare l'offerta online e proseguirà in questo modo per l'intero 2007. La questione è prettamente generazionale, perché la digital generation ha un'età compresa fra i 16 e i 24 anni. Gli utenti più conservatori hanno più di 45 anni.

Il trend continuerà, quindi, ad influenzare ulteriormente i palinsesti televisivi sbilanciando l'offerta verso contenuti per persone più adulte. Fra il 2003 e il 2005, secondo Ofcom, il consumo televisivo medio dei giovani (16-24 anni) è sceso del 2,9%. Il Regno Unito, anche se non è ancora così avanti come gli Stati Uniti, si appresta ad assistere ad una piccola rivoluzione nel broadcasting. Dall'inizio del 2007 BBC, ITV e Channel 4 renderanno disponibili i loro show direttamente online con soluzioni on-demand.

Cosa bisogna aspettarsi per l'Italia quindi? Certamente un fenomeno analogo, ma con tempistiche leggermente più lente. Basta, infatti, buttare già un occhio sui palinsesti per comprendere che i broadcaster hanno già intuito il nuovo trend, riducendo vistosamente l'offerta a target giovane. Il video online avrà bisogno ancora di tempo per affermarsi, ma non tanto per la mancanza di digital-culture quando per la ridotta copertura ADSL sul territorio. Nei grandi centri vi sono pochi problemi, ma in provincia numerosi utenti viaggiano ancora con servizi a basse prestazioni.