Inchiostri

Ogni anno, in questo periodo, i quattro maggiori produttori di stampanti presentano i loro nuovi prodotti. Abbiamo confrontato otto stampanti inkjet: prestazioni, qualità e analisi dei costi sono stati i parametri di valutazione utilizzati.

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a cura di Tom's Hardware

Inchiostri

Prima di scendere nei dettagli, bisogna soffermarsi sugli inchiostri, vera linea di demarcazione per queste stampanti. Ne esistono di due tipi: solidi e liquidi (ad acqua). Quelli solidi (pigmenti), che troviamo nelle cartucce Durabrite usate dalla Epson Stylus C66 Photo Edition, offrono una grande durata. Secondo Epson, la durata di fotografie stampate con questa tecnologia va dagli 80 ai 100 anni, grazie in particolare alla migliore resistenza alla luce (torneremo sul tema più avanti). Sono anche meno vulnerabili all'umidità. In effetti abbiamo notato che le stampe della Stylus C66 Photo Edition possono essere toccate appena uscite dalla stampante senza provocare il minimo danno. Ad ogni modo questa resistenza va pagata, e a farne le spese è la qualità del colore; il risultato manca di brillantezza, e ricorda le stampe di pellicola su carta opaca.

L'altro tipo di inchiostro, usato dalla maggior parte delle stampanti, dà risultati migliori in termini di luminosità e brillantezza, ma è meno resistente, con un aspettativa di vita tra i 20 e i 30 anni. Sono anche vulnerabili all'umidità, quindi è meglio aspettare che si asciughino prima di maneggiarli (Canon ha pensato addirittura ad un sistema automatico di attesa tra le stampe, per permettere ad una foto di asciugarsi prima di stampare la seguente).

Da parte sua, Lexmark ha scelto un sistema ibrido. La cartuccia tradizionale (CMY) usa inchiostri tradizionali, mentre quella "photo" (black, light cyan, e light magenta) usa i pigmenti. Secondo il produttore in questo modo si ottiene la brillantezza dei primi con la durata dei secondi. Questa soluzione non si è ancora dimostrata del tutto convincente, visto che le stampe della Z816 mancano di vivacità nei colori chiari.

Se la qualità degli inchiostri è importante, lo è anche il numero di colori, e in questo campo ci sono delle differenze sostanziali. La Stylus C 66 Photo Edition e la Canon Pixma iP2000 usano solo i quattro colori base (nero, turchino, magenta e giallo). Le Lexmark Z816, Photosmart 7450, e Photosmart 8150 aggiungono una cartuccia speciale che contiene nero, turchino chiaro e magenta chiaro; questo aumenta il contrasto, in particolare nelle aree chiare, spesso difficili da riprodurre fedelmente. Ma la cartuccia del nero deve essere sostituita da quella per le foto quando si vuole usare la stampa di alta qualità, il che rappresenta un limite.

La Photosmart 8150 aggiunge anche una cartuccia opzionale dedicata al bianco e nero e scala di grigi, e i risultati sono convincenti. La Pixma iP4000 e la Pixma iP5000 usano cinque cartucce: le quattro base più una di nero dedicata all'enfatizzazione delle sfumature. Infine, la R 300 è l'unica stampante che usa direttamente sei diverse cartucce, compresi il turchino chiaro e il magenta chiaro.