Le donne programmano meglio degli uomini, indagine GitHub

Il codice informatico scritto dalle donne è più apprezzato sul grande portale specializzato GitHub. Un primato che nasconde però un dettaglio imbarazzante: le donne sono preferite solo finché non è noto il loro sesso, altrimenti torna in gioco la discriminazione.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il mondo della tecnologia ha un grosso problema di sessismo, secondo alcuni, e a rafforzare tale affermazione c'è una nuova ricerca su GitHub. Il famoso portale, a cui sono iscritti circa 12 milioni di sviluppatori, è stato preso in esame da alcuni ricercatori di diverse università statunitensi.

Il codice preso in esame era quello delle pull request. Una pull request è una modifica al progetto di qualcun altro, che può decidere liberamente di accettare oppure no la proposta. Ne sono state esaminate circa 3 milioni. Viene misurata quindi la percentuale di richieste accettate, divise secondo il genere del programmatore o programmatrice.

Il risultato è spietato: il codice scritto da donne è mediamente più apprezzato rispetto a quello scritto dagli uomini (78,6% contro 74,6%). Una cosa che ha sorpreso i ricercatori, che si aspettavano invece di trovare una nuova conferma delle diffuse discriminazioni sessuali.

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Incuriositi, gli analisti hanno cercato una spiegazione. Prima di tutto hanno eliminato alcune possibilità ovvie, come la possibilità che le donne avessero proposto soprattutto modifiche minori, o che superassero gli uomini solo con certi tipi di codice. Similmente, si è escluso che le donne abbiano goduto di un vantaggio illecito, nato dal fatto che i loro colleghi stessero tentando di favorire una minoranza. Eliminata anche la possibilità che le donne scrivano pull request solo per persone che conoscono personalmente.

Alla fine è saltata fuori una realtà da far accapponare la pelle: il lavoro delle donne ha più probabilità di essere accettato solo se il sesso dell'autrice non è immediatamente riconoscibile. In altre parole, se Alice si presenta come "Al" sarà trattata con maggior rispetto.  

Questa ricerca è quindi una nuova conferma di come, all'inizio del XXI secolo, la discriminazione sessuale sia ancora un problema nella parte più "evoluta" della nostra società, in quel mondo occidentale altamente tecnologico che in genere prendiamo a esempio di modernità. A ognuno di noi decidere quanto è grave. 

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