Lenovo e Ducati, come l’IA può aiutare a vincere la MotoGP

Lenovo e Ducati assieme nel MotoGP portano l'Intelligenza Artificiale al servizio delle prestazioni. Come l'IA può dare un vantaggio tangibile in uno sport come la MotoGP ?

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Approfittando della tappa di Misano del MotoGP, siamo stati un paio di giorni assieme a Lenovo e Ducati, per scoprire meglio come il ruolo della tecnologia e dell'IA può fare la differenza anche in sport motoristici così competitivi come la MotoGP. Durante l’evento sono stati toccati moltissimi temi, soprattutto legati al team Ducati e le corse, ma le nostre domande sono state tutte rivolte a capire come l’intelligenza artificiale, che sta letteralmente accelerando l’evoluzione in tutti gli ambiti umani, possa avere un ruolo importante se non fondamentale anche in uno sport che fino a qualche anno fa era quasi esclusivamente il risultato di una fine meccanica.

Uno dei progetti principali che hanno guidato la trasformazione digitale di Ducati è stata l’adozione del cluster HPC (High-Performance Computing) basato sui server ThinkSystem SD530, SR630 e SR650 di Lenovo, che ha permesso a Ducati di rinnovare e ampliare la dotazione hardware dell’azienda, aumentando significativamente la potenza di calcolo a disposizione degli ingegneri e migliorando l’affidabilità del sistema di simulazione. L'adozione di sistemi in grado di gestire molti dati in tempi ridotti ha permesso di introdurre l'uso di algoritmi di IA gestiti in locale, cioè non in cloud, proprio perché l'accesso a Internet veloce da tutte le parti del mondo non è sempre assicurato.

La nostra infrastruttura era datata e non ci supportava adeguatamente nelle analisi più complesse, come quelle relative all’aerodinamica e alla fluidodinamica”, evidenzia Gabriele Conti, Direttore Sistemi Elettronici per Ducati Corse. “Grazie al supporto di Lenovo, abbiamo potuto aumentare il numero di simulazioni e centralizzare questo tipo di attività, liberando così le workstation dei nostri progettisti, le quali hanno potuto essere dedicate ad altre operazioni. L’upgrade fatto nel 2021 ci ha permesso di ottenere dati e informazioni in un terzo del tempo di calcolo rispetto a prima, arrivando quasi a raddoppiare il numero di simulazioni che possiamo eseguire contemporaneamente”.

L’uso dell’intelligenza artificiale oggi viene usata in molti ambiti del reparto Corse, dall’evoluzione della motocicletta in termini di aeorodinamica, ad altri ambiti che permettono, soprattutto, di estrarre report praticamente in tempo reale per dare feedback importanti ai piloti. Massimiliano Bertei, CTO di Ducati, ci ha spiegato come la velocità di elaborazione dei dati possa letteralmente fare la differenza, non solo in termini di evoluzione delle moto, ma anche durante le gare. Da una parte si possono limitare le ore di simulazione in galleria del vento, grazie a simulazioni digitali più accurate rispetto al passo, inoltre è possibile ottenere progetti di prototipi più accurati, limitando la produzione e le fasi di test. Tutto ciò permette di ottenere un vantaggio strategico, ultimando un progetto anche mesi in anticipo rispetto a quanto accadeva prima dell’avvento dell’AI. Inoltre la possibilità di elaborare i dati in pochi minuti permette di effettuare modifiche importanti durante i giorni di gara, cambiando quel dettaglio nell'assetto della moto o quel parametro nella centralina che si trasformano in un vero e proprio vantaggio di Ducati rispetto ai suoi concorrenti.

Grazie alle presenza di ben otto moto in gara, ognuna dotata di 60 sensori che generano un totale di circa 100 gigabyte di dati ogni weekend, Ducati ha accesso a una miniera di dati, parte dei quali viene elaborata in loco ma anche condivisa con il Remote Garage, dove ulteriori sistemi e addetti elaborano in maniera più approfondita le informazioni registrate. Allenare in maniera efficace un'IA significa dargli in pasto tonnellate di dati, informazioni che non mancano e che sono fondamentali per ottenere e offrire a tutti i team Ducati un notevole vantaggio strategico. Soprattutto se consideriamo che le MotoGP hanno, ad esempio, tutte le stesse centraline e le differenti mappe, frutto di un’analisi certosina di tutti i dati raccolti durante le sessioni, possono fare la differenza. Un’altra informazione che ad esempio viene rilevata in tempo reale, leggendo i dati dei sensori, è la capacità di piega in curva, dando preziosi suggerimenti su quanto sia possibile spingersi verso l’asfalto ottenendo una velocità di percorrenza superiore.

Perché Ducati ha scelto Lenovo ?

Quali sono le caratteristiche che ha cercato Ducati in un partner tecnologico come Lenovo ? Il server edge ThinkSystem SE350 è stato scelto non solo per la potenza di calcolo, necessaria per elaborare una grande quantità di dati come spiegato qui sopra, ma anche per le dimensioni e le caratteristiche fisiche. Le condizioni di lavoro e soprattutto di trasporto dell’attrezzatura informatica sono a volte estreme. Passando da climi torridi a umidi da una settimana all’altra, facendo viaggi in aero in container che non sempre vengono trattati come si deve, è essenziale poter contare su un’affidabilità fisica, poiché sarebbe impensabile trovarsi dall’altra parte del mondo in una tappa del campionato senza un server perfettamente funzionante. Anche se il Remote Garage può elaborare tutti i dati in tempo pressoché reale, i dati devono essere analizzati e soprattutto inviati tramite internet al garage remoto.

La facilità di trasporto era per noi un elemento essenziale e ThinkSystem SE350 si è rivelato la soluzione ideale per le nostre esigenze. In termini di dimensioni, infatti, è la metà di un server tradizionale ma offre la stessa potenza di calcolo e lo stesso spazio su disco, consentendoci di avere funzionalità di calcolo e di intelligenza artificiale ovunque ne abbiamo bisogno”, spiega Conti.

La dotazione tecnologica non si ferma ai server. I tecnici, ad esempio, utilizzano la workstation mobile Lenovo ThinkPadP1 per analizzare i dati acquisiti tramite i numerosi sensori presenti sulle moto. Le workstation Lenovo vengono inoltre utilizzate dagli analisti che, facendo leva sugli algoritmi presenti sui server in pista e in azienda, dove i dati vengono archiviati in tempo reale, studiano le statistiche di ciascun giro, confrontandole tra loro per ottimizzare il setup delle moto e offrire ai piloti indicazioni utili per migliorare la propria performance sportiva.

Il top management si affida ai PC pieghevoli ThinkPad X1 Fold, mentre i progettisti possono contare sui ThinkPad P Series per la progettazione e lo sviluppo tramite software CAD.

ThinkPad X1 Fold si è dimostrato un dispositivo unico, perfetto sia per un manager sia per un tecnico: combina l’elevata portabilità e la produttività di un tablet di grandi dimensioni, grazie anche alla penna multifunzione, perfetta per prendere appunti durante i turni, con la potenza di un PC tradizionale, consentendo sia l’utilizzo in modalità full desktop – con display completamente aperto sul supporto integrato e combinato con una tastiera separata – sia piegando il display a 90° e sfruttando la tastiera fisica in dotazione, configurazione che lo trasforma in un laptop estremamente compatto, ideale per un utilizzo veloce, come in aeroporto. Infine, terminato il lavoro, ThinkPad X1 Fold può essere piegato e trasportato facilmente come un portafoglio di grandi dimensioni”, racconta Conti.

È giusto avere tutta questa tecnologia in MotoGP ?

Molti s’interrogano sul fatto se sia giusto o meno integrare tutta questa tecnologia in uno sport come la MotoGP, domanda che può essere estesa ad altri sport motoristici, tra cui la Formula 1. Non solo in termini di aiuto allo sviluppo delle moto e analisi dei dati, ma anche per quanto riguarda l’elettronica a bordo dei mezzi che, secondo alcuni, livella troppo la differenza tra i vari piloti e le loro capacità.

È un discorso complicato, ma quel che è certo è che la tecnologia oggi permette di spingere al massimo l’evoluzione, raggiungendo limiti che differentemente sarebbe difficile, se non possibile, raggiungere in tempi così brevi. Da amante degli sport motoristici ma anche grande appassionato di tecnologia, non posso mettere un freno all’evoluzione e sarebbe un peccato, se non completamente sbagliato non abbracciare totalmente quello che lo sviluppo tecnologico, tra cui l’AI, ci mette a disposizione.

Forse quello che dovrebbe accadere è avere dei regolamenti che considerino sempre di più l’elemento tecnologico in tutti gli aspetti di una corsa, quindi dallo sviluppo dei mezzi alle decisioni che vengono prese, spingendo lo sport al suo massimo, mantenendo tuttavia un’alta competitività tra i team così che le gare sia sempre più spettacolari, evitando che un avanzamento tecnologico possa mettere in secondo piano la spettacolarità di un evento dove il talento e la bravura del pilota dovrebbe fare ancora la differenza.