L’Europa si prepara ai cyber attacchi con un nuovo piano di coordinamento

L’ente European Systemic Risk Board ha proposto un nuovo piano di coordinamento agli attacchi informatici all'Unione Europea.

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a cura di Antonello Buzzi

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Come riportato dai colleghi di Bleeping Computer, l’ente European Systemic Risk Board (ESRB), organismo indipendente dell’Unione Europea istituito nel 2010, ha proposto un nuovo piano di coordinamento agli attacchi informatici che permetterebbe alle autorità competenti dell'UE di rispondere in maniera migliore alle situazioni che hanno un impatto sul settore finanziario dell'Unione.

In un comunicato stampa pubblicato recentemente si legge:

Le tre autorità di vigilanza europee (EBA, EIOPA e ESMA-ESA) hanno pubblicato oggi una dichiarazione che accoglie con favore la raccomandazione dell’European Systemic Risk Board (ESRB) sul rischio informatico sistemico, che invita le ESA a preparare lo sviluppo graduale di un piano di coordinamento pan-europeo agli attacchi informatici (EU-SCICF). Questo sosterrà una risposta efficace e coordinata a livello UE nel caso di un grave attacco informatico transfrontaliero che potrebbe avere un impatto sistemico sul settore finanziario dell'Unione.

L’ESRB, inoltre, "sottolinea la necessità per le autorità di coordinarsi e comunicare rapidamente in caso di un grave attacco informatico, per valutare rapidamente il suo impatto e per sostenere la fiducia nel settore finanziario".

Con il crescente aumento di attacchi informatici e violazioni di reti appartenenti all’Unione Europea, era doveroso pensare a una strategia a lungo termine per proteggere i cittadini e aziende europei dai cyber attacchi, come quello avvenuto lo scorso anno ai danni dell’EMA (European Medicines Agency), durante il quale erano stati sottratti i dati del vaccino anti COVID-19 di Pfizer/BioNTech per diffonderli pubblicamente.

Non va dimenticata anche l’EBA (European Banking Authority), che è stata costretta a disattivare tutti i suoi sistemi di posta elettronica lo scorso marzo in seguito a una campagna di hacking che aveva colpito i server Microsoft Exchange e per la quale gli Stati Uniti avevano ufficialmente accusato la Cina.