MacBook Pro, seconda opinione dopo più di un mese d'uso

Le nostre impressioni dopo un mese di utilizzo del nuovo MacBook Pro.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Vi ho già parlato dei nuovi MacBook Pro, la cui novità principale è l'aggiunta della TouchBar, una striscia OLED personalizzabile che cambia in base all'applicazione che starete usando. In realtà i cambiamenti importanti sono anche altri, primo tra tutti la tastiera, nonché gli ingombri ridotti e soprattutto l'uso di solo di porte USB-C.

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Questi non sono elementi che si possono giudicare in una settimana di prova. Ho passato più di un mese in compagnia di un MacBook Pro da 15" (la recensione è stata fatta sul modello da 13"), con cui ho lavorato e passato del tempo libero, e ora condivido con voi una seconda opinione, concentrandomi appunto sugli elementi che influenzano maggiormente l'ergonomia d'uso: connettori, tastiera, touchpad e TouchBar.

Tastiera e touchpad

I due elementi di indubbio pregio dei MacBook, ormai da generazioni, sono la tastiera e il touchpad. Portare cambiamenti a qualcosa che funziona molto bene è sempre una scommessa, ma nel caso dei nuovi MacBook Pro cambiare la tastiera si è reso necessario per contenere lo spessore. Una mossa rischiosa, e anche dopo un mese d'uso non sono del tutto convinto che sia stata una scelta completamente vincente, ma nel contempo ho dissipato qualche dubbio.

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La differenza riguarda principalmente la corsa del tasto, ora ridotta al minimo, e di conseguenza l'altezza dei tasti stessi. Con la nuova tastiera si scrive veloce e bene, anche più velocemente rispetto al modello precedente, ma ho notato che durante la scrittura veloce tendo a fare più errori. Come risultato finale impiego lo stesso tempo a scrivere un testo, poiché la velocità maggiore è poi compensata dal tempo necessario per sistemare gli errori di battitura. 

Sono dell'opinione che una via di mezzo sarebbe stata la soluzione ideale, un po' più di corsa avrebbe comunicato meglio la pressione e la posizione dei tasti, nonostante la presenza di un sistema di feedback meccanico.

Il touchpad invece continua a essere ottimo, come sui modelli precedenti. La novità in questo caso è la dimensione, che non fa altro che migliorarne la praticità. Posizionato perfettamente nel centro, potreste pensare che sia semplice sfiorarlo con i palmi e inviare input non voluti, ma non è così. Non mi è mai capitato.

Una critica invece riguarda il posizionamento del tasto di attivazione Siri. Essendo poco sopra al tasto backspace, capita spesso di attivarlo senza volerlo.

La Touch Bar cambia la vita?

È di certo la domanda più interessante. La nuova Touch Bar è veramente utile? O stiamo spendendo di più per qualcosa che poi non useremo. Prima di tutto c'è da dire che se allo stato attuale c'è una minima libertà di scelta, poiché esiste un MacBook Pro senza Touch Bar, in futuro molto probabilmente non sarà più così e la Touch Bar diventerà uno standard.

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Durante il mese di test non sono ricorso spesso alla Touch Bar. Non perché non sia potenzialmente utile, e nemmeno perché è scomoda, semplicemente perché non sono abituato ad usarla. L'automatismo che mi porta a usare il puntatore del mouse o una scorciatoia da tastiera è troppo radicato per romperlo in così poco tempo. 

Ci sono tuttavia delle azioni che fin da subito diventano comode, come la memorizzazione nel dizionario di un nuovo termine mentre state scrivendo un testo o la navigazione nelle timeline mentre usate FinalCut Pro.

13 o 15"?

Negli anni mi sono abituato a usare un MacBook Pro da 13", che è sempre stata la mia preferenza considerando l'ottima compattezza, ideale per chi viaggia molto. Dal tavolino di un aereo alla possibilità di infilarlo in qualsiasi borsa, anche piccola, è un ottimo compagno di viaggio. Tuttavia lo schermo più grande, nonché la dotazione hardware del modello da 15" offrono molti vantaggi se siete quel tipo di utente che necessità di grande produttività e di montare video. 

Le dimensioni, anche se di poco più compatte, rendono il 15" non così difficile da trasportare; se avete uno zaino o una borsa in cui s'infila (in alcuni casi è questione di pochi millimetri), allora anche il modello più grande potrebbe essere la scelta giusta per chi viaggia molto.

Se invece non passate molte ore a montare video e quindi lo schermo grande non fa una grande differenza, la soluzione migliore è optare per il modello da 13", e acquistare un monitor (magari con USB C) a cui collegarlo quando sarete a casa o in ufficio.

Solo USB-C, è un problema?

Oltre all'utilità o meno della Touch Bar, l'altra domanda importante è se la mancanza di porte sia, o menon un problema. Avrete a disposizione solo quattro porte USB-C (Thunderbolt 3), a cui potrete collegare poco o nulla senza un adattatore.

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Le due cose di cui ho sentito subito la mancanza è stata l'impossibilità di collegare lo smartphone (per trasferire foto e video), e il lettore di memory card. Per chi fa montaggio video queste mancanze si sentiranno, e molto. L'altra mancanza è ovviamente un connettore video per usare un monitor esterno. 

Nonostante le premesse non siano buone, devo dire che non è stato poi così traumatico. Non servono decine di adattatori, me la sono cavata con un singolo adattatore che mette a disposizione una porta USB, un HDMI e un ulteriore USB C. L'unica vera scocciatura è la mancanza di un lettore di schede SD; avrei barattato felicemente il connettore jack per cuffie per un lettore di memorie integrato. 

Mi è stata fatta notare anche la mancanza di una porta Ethernet, di cui tuttavia non ho sentito la mancanza, ma solo perché ero già abituato a usare un portatile che non disponeva di tale connessione. Se lavorate bene con il Wi-Fi, non sarà un problema.

Ad ogni modo, anche se è vero che dovrete armarvi di almeno un paio di adattatori, non è la fine del mondo, almeno per la maggior parte degli utenti.