Microsoft acquisisce MinecraftEdu, l'educazione in pixel

Anche la versione "scolastica" di Minecraft viene acquistata dal colosso di Redmond. L'obiettivo è contrastare l'ascesa dell'offerta didattica di Apple e Google attraverso un prodotto già diffuso in almeno 7000 classi in tutto il mondo.

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a cura di Pasquale Macrì

Microsoft ha annunciato l'acquisizione di MinecraftEdu, la versione del famoso gioco sandbox pensata appositamente per scopi didattici. Le modifiche al gioco sono state effettuate da una start-up, Teacher Gaming, che però non è stata rilevata dall'azienda.

Anche se Microsoft non si è sbottonata sul valore dell'acquisizione, la mossa rientra nella strategia di contrasto ad Apple e Google, che attraverso gli iPad e i Chromebook, stanno prendendo sempre più piede nelle aule americane. Forte di un brand noto soprattutto dai più giovani, MinecraftEdu dovrebbe dare agio a Microsoft nel riaffermare la propria posizione nel settore scolastico, nonostante già offra gratuitamente servizi come Office 365 per studenti e insegnanti.

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Al contrario, il neo acquisto non sarà offerto gratuitamente: occorre che le scuole paghino 5 dollari all'anno per studente  per usufruire di Minecraft Education Edition, ma il colosso di Redmond ha promesso sconti proporzionali alla quantità di licenze acquistate.

Secondo gli ultimi dati, il gioco educativo è utilizzato da oltre 7000 classi in circa 40 Paesi ed è molto apprezzato dagli insegnanti. L'approccio creativo e costruttivo di Minecraft permette agli studenti, ad esempio, di ricreare luoghi storici attraverso blocchi di pixel, di dimostrare la conoscenze acquisite in un determinato ambito o di sviluppare capacità di problem solving.

È per tutti questi motivi che MinecraftEdu è stato accolto positivamente da educatori e ricercatori, e la volontà di Microsoft è proprio quella di cogliere due piccioni con una fava: far divertire i bambini che già conoscono il gioco originale e offrire agli insegnati una piattaforma che possa aiutarli a sviluppare determinate abilità degli studenti. Sarà sufficiente a spaventare l'armata dei Chromebook nelle aule statunitensi?