Microsoft si smarca dai raid della Polizia russa

Microsoft ha deciso di rispondere alle polemiche suscitate da un articolo del New York Times, che l'accusavano di complicità con raid anti-democratici. L'azienda non ci sta, e cerca di recuperare la propria immagine con una dichiarazione e software gratis.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Microsoft ha deciso di cambiare approccio riguardo ai raid antipirateria in Russia, di cui abbiamo parlato ieri (Governo russo diabolico, chi dissente è un pirata). L'azienda non ha apprezzato il fatto che l'articolo del New York Times di domenica la dipingesse come complice di azioni anti-democratiche, e ha deciso di correre ai ripari.

In molti casi infatti la ricerca di software Microsoft illegale ha rappresentato una scusa per giustificare irruzioni e sequestri presso le sedi di ONG, giornali e gruppi diversi della società civile. L'azienda ha preso parte alle operazioni, e l'articolo di domenica era una chiara accusa di complicità. Un potenziale danno d'immagine che Microsoft preferisce evitare.

Microsoft

"(in Microsoft) Vogliamo affermare con chiarezza che aborriamo ogni tentativo di usare la difesa della proprietà intellettuale per motivi politici o guadagni personali indebiti.", spiega infatti il dirigente Brad Smith tramite un blog.

L'azienda di Redmond darà inizio a un'indagine indipendente, gestita da uno studio di avvocati internazionali, per verificare che cosa sia accaduto veramente. Un'azione che però potrebbe richiedere tempo, e quindi sono necessarie iniziative più a breve termine.

Microsoft ha infatti un'altra idea, efficace da subito: una speciale licenza unilaterale dedicata alle ONG, che potranno così contare su software legale e gratuito. In questo modo, spiega Microsoft, nessuno dovrà più temere che i suoi prodotti siano una scusa per raid antidemocratici.

Questa licenza durerà, per il momento, fino al 2012 e dovrebbe dare tempo alle ONG di prendere parte al programma dedicato che già esiste, e che permette loro di avere molte copie gratuite del software Microsoft.

Non sarà mica una copia pirata di Windows quella?!?

"Il nostro obiettivo è ridurre la pirateria e la falsificazione del software, ma vogliamo farlo nel rispetto dei diritti umani fondamentali" conclude Smith, che ricorda come i successi in questo campo abbiano aiutato a creare posti di lavoro e valori economici. "Niente di tutto questo dovrebbe essere un pretesto per perseguire in modo inappropriato ONG, giornali o altri soggetti della società civile. Noi (Microsoft) di certo non vogliamo contribuire ad azioni del genere, nemmeno per sbaglio".

Il NYT racconta che i difensori delle ONG in questione sono molto soddisfatti (sebbene alcuni restino sospettosi). La decisione di MS potrebbe aver tolto un'arma alla repressione russa. "Se Microsoft è contro la polizia, allora sarà chiaro che i casi aperti sono ingiusti e incorretti. Non potranno usarli come scusa per farci chiudere", ha raccontato Jennie Sutton, una collaboratrice di Baikal Wave.