Il colosso di Redmond procede con un significativo taglio del personale, nonostante i risultati finanziari brillanti dell'ultimo trimestre. Microsoft ha confermato l'avvio di un piano di riduzione della forza lavoro che interesserà circa il 3% dei suoi dipendenti globali, una mossa che si tradurrà in migliaia di licenziamenti. L'azienda motiva questa decisione come parte di un processo di riorganizzazione necessario per mantenere la competitività in un mercato in continua evoluzione, sebbene i numeri raccontino una storia di crescita economica sostanziale, con un aumento dei ricavi del 13% e un incremento dell'utile netto del 16% nell'ultimo trimestre fiscale.
Secondo quanto riportato da CNBC, questa ondata di licenziamenti non sarebbe legata alle performance individuali dei dipendenti, ma rientrerebbe in una strategia più ampia volta a snellire la struttura gerarchica dell'azienda. Un portavoce di Microsoft ha dichiarato che "continuiamo a implementare i cambiamenti organizzativi necessari per posizionare al meglio l'azienda in un mercato dinamico", sottolineando la natura strategica piuttosto che reattiva di questi tagli.
La decisione solleva interrogativi sul contrasto tra riduzioni di personale e performance economiche. Il terzo trimestre dell'anno fiscale 2025 ha visto Microsoft raggiungere risultati notevoli con entrate pari a 70,1 miliardi di dollari e un utile netto di 25,8 miliardi. Questi dati, che testimoniano una crescita robusta rispetto all'anno precedente, sembrano in apparente contraddizione con la necessità di ridurre il personale del 3%.
Al momento non è chiaro se alcuni dipartimenti stiano subendo un impatto maggiore rispetto ad altri. La comunicazione ufficiale rimane vaga sui dettagli specifici della ristrutturazione, ma l'obiettivo dichiarato di ridurre i livelli manageriali suggerisce una volontà di semplificare i processi decisionali e diminuire la burocrazia interna all'azienda.
Questa mossa si inserisce in un contesto più ampio che vede numerose aziende tecnologiche, anche quelle con bilanci floridi, impegnate in programmi di ottimizzazione della forza lavoro. Microsoft non è nuova a queste dinamiche: negli ultimi anni ha alternato fasi di espansione, particolarmente nel settore dell'intelligenza artificiale e del cloud computing, a momenti di contrazione in divisioni considerate meno strategiche.