Mining con Apple M1? Si può, ma non conviene

Un programmatore cinese è riuscito ad effettuare operazioni di mining di ethereum a bordo di un MacBook Air dotato del nuovo Apple M1.

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a cura di Gianmarco Guzzo

Negli ultimi tempi, il mining è sicuramente l’argomento centrale della maggior parte delle discussioni che riguardano il mondo dell’hardware per PC e in particolare il mercato delle GPU, che affronta una delle sue crisi più importanti. Intendiamoci, questa crisi non deriva da un calo di vendite dei prodotti, bensì è data da una domanda che supera di gran lunga l’offerta, problema di cui vi avevamo già parlato. Come se non bastasse, i miner più impavidi hanno creato delle mining farm composte da notebook da gaming, intaccando un mercato che fino ad oggi non aveva risentito particolarmente di questo fenomeno.

A mettere benzina sul fuoco però ci ha pensato un ingegnere del software cinese, un certo Yifan Gu, che sul suo blog ha reso pubblico un metodo per riuscire a minare Ethereum attraverso la iGPU di un MacBook Air di ultima generazione, dotato del nuovo processore Apple M1. Nel post, l’ingegnere mostra come inizialmente il programma ethminer restituiva un errore nel tentativo di eseguire il codice, a cui lui stesso ha poi trovato soluzione aggirando la blacklist del software. Il programmatore è infatti riuscito a mascherare la GPU, facendola riconoscere come una scheda grafica di Intel.

Il risultato ottenuto però non è stato dei più incoraggianti, visto che la iGPU del SoC della casa di Cupertino ha un hashing power che si ferma a soli 2MH/s, un risultato molto basso soprattutto se comparato alle GPU AMD o Nvidia. Con l’attuale valore di mercato dell'ethereum, il laptop sarà in grado di generare circa 0,14$ di profitto al giorno, che rappresenta un dato poco incoraggiante e soprattutto sconveniente.

Ciò non esclude però che la nuova versione del SoC, l’Apple M1X, possa ottenere dei risultati di rilievo visto che sarà dotata di una iGPU con 16 CU, il doppio rispetto a quelle a bordo dell’M1. Se siete comunque interessati e avete voglia di sperimentare, il codice è stato reso di pubblico dominio e prima di cimentarvi in questa impresa, vi consigliamo di aggiornare OpenSSL alla sua ultima versione per avere il supporto darwin + ARM64.

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