Le restrizioni all'export di chip avanzati verso la Cina continuano a essere aggirate nonostante le tensioni geopolitiche tra Washington e Pechino. Un'inchiesta del Wall Street Journal ha rivelato come 32 rack server equipaggiati con GPU NVIDIA Blackwell GB200, per un totale di 2.300 chip di ultima generazione, abbiano raggiunto il territorio cinese attraverso una complessa triangolazione che ha coinvolto società indonesiane.
Secondo le fonti del quotidiano americano, l'hardware sarebbe stato consegnato e installato in Cina già lo scorso ottobre. La destinazione finale dei server? Aivres, un provider tecnologico cinese specializzato in intelligenza artificiale, che utilizzerebbe i chip NVIDIA GB200 per addestrare modelli AI destinati ad applicazioni finanziarie e ricerca scientifica. La vicenda evidenzia come le restrizioni imposte da Washington sulla vendita di semiconduttori high-end al gigante asiatico possano essere facilmente circonventate attraverso paesi terzi.
Il percorso dei chip avrebbe coinvolto INF, un'azienda indonesiana il cui nome completo è PT Indosat Tbk, operatore di telecomunicazioni locale. La catena di fornitura, che secondo legali specializzati in controlli all'export interpellati dal WSJ risulterebbe tecnicamente conforme alle attuali normative americane, illustra i limiti dell'approccio basato sui divieti geografici in un mercato globalizzato dove i componenti possono attraversare multiple giurisdizioni prima di raggiungere l'utilizzatore finale.
Thea Kindler, ex assistente segretario al commercio per l'export durante l'amministrazione Biden, ha sottolineato al Wall Street Journal che una regolamentazione introdotta negli ultimi giorni del precedente governo avrebbe permesso di esaminare più attentamente gli acquirenti finali di chip avanzati, non limitandosi al solo esportatore. Tuttavia, l'amministrazione Trump ha successivamente dichiarato che non avrebbe applicato tale norma, lasciando di fatto alle aziende produttrici l'onere della due diligence.
La serie GB200 di NVIDIA rappresenta l'attuale vertice tecnologico del colosso di Santa Clara per quanto riguarda l'AI training e l'inferenza su larga scala. Basata sull'architettura Blackwell, questa generazione di acceleratori offre prestazioni significativamente superiori rispetto alle precedenti GPU Hopper H100 nel processamento di carichi di lavoro legati ai large language model e al deep learning. Ogni rack GB200 integra multiple GPU collegate ad alta velocità tramite NVLink, progettate specificamente per data center e applicazioni enterprise che richiedono throughput computazionale estremo.
NVIDIA ha risposto all'inchiesta attraverso un portavoce, affermando che il team di compliance dell'azienda valuta i propri partner prima della consegna dei prodotti. La dichiarazione ufficiale sottolinea il supporto alla "visione dell'amministrazione Trump di garantire la leadership americana nell'AI e creare posti di lavoro americani", aggiungendo che "i controlli Biden sono costati decine di miliardi ai contribuenti, hanno soffocato l'innovazione e ceduto terreno ai rivali stranieri". Aivres, contattata dal Wall Street Journal, non ha risposto alle richieste di commento.
Dal canto suo, INF ha dichiarato di non condurre ricerche con applicazioni militari e di rispettare i controlli all'export statunitensi. Vikram Sinha, CEO di Indosat, ha precisato che "qualsiasi cliente esterno all'Indonesia passa attraverso le stesse regolamentazioni, che si tratti di un'azienda americana o cinese. Se supera tutte le verifiche normative, lo supportiamo".
La vicenda si inserisce in un contesto di parziale distensione tra Stati Uniti e Cina, seguito all'incontro tra il presidente americano Donald Trump e l'omologo cinese Xi Jinping in Corea del Sud il mese scorso. Tuttavia, i chip avanzati per AI non sono stati oggetto di negoziazione durante i colloqui, e le restrizioni esistenti rimangono in vigore.