Secondo recenti indiscrezioni provenienti dal mercato asiatico, l'RTX 5090D - versione appositamente depotenziata per il mercato cinese - sarebbe stata ufficialmente bloccata dalle autorità statunitensi, nonostante le prestazioni già ridotte del 23% rispetto al modello standard (che trovate su Amazon). Un chiaro sintono dell'intensificarsi della guerra tecnologica tra Washington e Pechino, con ripercussioni significative per i produttori di hardware e per l'ecosistema dell'intelligenza artificiale cinese.
Il leaker hardware HXL ha recentemente condiviso su X un post WeChat che ha fatto rapidamente il giro del web. Secondo quanto riportato, NVIDIA avrebbe cancellato tutti gli ordini della RTX 5090D previsti per il secondo trimestre dell'anno: "NVIDIA ha sostanzialmente confermato che le GPU della serie RTX 5090D non possono essere ordinate nel Q2. Tutti gli ordini di chip 5090D già effettuati e i PO non consegnati sono stati temporaneamente annullati, il che significa che la RTX 5090D è stata ufficialmente vietata alla vendita", riporta il post di Channel Gate Vision Conversion.
La notizia giunge in un momento particolarmente delicato per il mercato cinese dell'hardware high-end. Recentemente, gli Stati Uniti hanno abbassato ulteriormente la soglia di prestazioni consentita per i chip AI esportabili in Cina, coinvolgendo in questo nuovo giro di vite anche prodotti come l'NVIDIA H20, che nonostante le prestazioni già limitate continuava a vendere sorprendentemente bene nel mercato cinese.
Nonostante le limitazioni tecniche imposte - tra cui la rimozione del supporto multi-GPU e la riduzione delle performance complessive - la RTX 5090D rappresentava comunque una soluzione valida per l'addestramento di modelli AI su scala ridotta. Su Bilibili erano persino apparse immagini di una versione della scheda con design blower, equipaggiata con lo stesso chip GB202 della RTX 5090 standard e 32GB di memoria GDDR7, confermando l'interesse del mercato cinese per queste soluzioni anche in versione depotenziata.
Vale la pena notare che NVIDIA non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo la discontinuità della RTX 5090D. Il termine "temporaneamente" utilizzato nel comunicato lascia intendere che potrebbero essere in corso negoziazioni con il governo americano per ottenere almeno una deroga che consenta di liquidare le scorte rimanenti, se non addirittura continuare le vendite di questo modello specifico.
Non è la prima volta che NVIDIA tenta di navigare le acque turbolente della politica internazionale. Si vocifera che il CEO Jensen Huang abbia speso circa un milione di dollari per partecipare a una cena presidenziale a Mar-a-Lago all'inizio di aprile, dove avrebbe presumibilmente ottenuto una sospensione temporanea del divieto relativo all'NVIDIA H20, inizialmente previsto per quel mese.
Nonostante questi sforzi diplomatici, la Casa Bianca ha comunque proceduto con le nuove restrizioni all'esportazione, costringendo NVIDIA a svalutare circa 5,5 miliardi di dollari in vendite perse e altre opportunità commerciali. Questa decisione rappresenta un duro colpo per l'azienda, che vede nel mercato cinese un importante sbocco per i suoi prodotti di fascia alta, seppur in versione limitata.