Il mercato delle schede grafiche si prepara a un terremoto: secondo nuove indiscrezioni, NVIDIA starebbe pianificando un drastico taglio alla produzione delle GPU della serie RTX 50 per il 2026. La causa di questa mossa, tanto repentina quanto preoccupante per gli appassionati, risiede nella crescente domanda di memoria da parte dell'industria dell'intelligenza artificiale, che sta letteralmente prosciugando le forniture globali di chip; un fenomeno che rischia di stravolgere l'intero ecosistema hardware consumer nei prossimi mesi.
Tra le schede grafiche che dovrebbero subire per prime l'impatto di questa riduzione produttiva figura la GeForce RTX 5070 Ti, modello di fascia medio-alta della nuova generazione Blackwell. La GPU, posizionata strategicamente per il mercato degli appassionati che cercano prestazioni elevate senza raggiungere i prezzi stratosferici dei modelli flagship, potrebbe diventare difficilmente reperibile già nei primi mesi del 2026. Una situazione che ricorda tristemente i giorni più bui della crisi dei semiconduttori durante la pandemia, quando trovare una scheda grafica a prezzi ragionevoli era praticamente impossibile.
Il panorama della memoria DRAM e NAND si sta trasformando rapidamente in un collo di bottiglia critico. Samsung Electronics, altro gigante della produzione di memoria, ha già fatto sapere che procederà con aumenti sostanziali dei prezzi per i moduli RAM destinati al mercato consumer. La capacità produttiva che storicamente veniva allocata per PC, laptop e schede grafiche viene ora dirottata verso la produzione di memorie HBM (High Bandwidth Memory) e moduli DDR5 ad alta densità per server AI, dove i margini di profitto sono significativamente superiori.
Le ripercussioni sul mercato consumer sono già tangibili. Dell Technologies ha comunicato che dal 17 dicembre applicherà aumenti di prezzo fino al 30% sulla sua linea di PC commerciali, una decisione che altri produttori come HP e Lenovo stanno valutando di replicare. Il costo crescente della memoria DDR5 e degli SSD NVMe sta erodendo i margini sui sistemi preassemblati, costringendo i produttori a scaricare gli incrementi sui consumatori finali. Per il mercato europeo, dove i costi energetici sono già più elevati e i prezzi IVA inclusi superano spesso del 20-25% quelli statunitensi, la situazione rischia di farsi particolarmente gravosa.
Anche progetti molto attesi potrebbero trovarsi in difficoltà. La nuova Steam Machine di Valve, il cui lancio è previsto nel corso del 2026, potrebbe vedere compromesso il suo posizionamento di prezzo a causa dell'escalation dei costi dei componenti. Il dispositivo, concepito come una console PC ad alte prestazioni con un rapporto qualità-prezzo competitivo, dipende fortemente dalla disponibilità di memoria GDDR6 e SSD NVMe a prezzi contenuti, entrambi diventati merce rara nel contesto attuale.
Nel mercato GPU è particolarmente incerta la sorte delle varianti RTX 50 SUPER, tradizionalmente lanciate da NVIDIA circa un anno dopo i modelli base. Da alcuni mesi circolano voci sempre più insistenti secondo cui l'azienda di Santa Clara potrebbe cancellare completamente questa linea di prodotti per il 2026, proprio a causa dell'impossibilità di garantire forniture adeguate di memoria GDDR7 ad alte prestazioni. Un'eventualità che priverebbe gli appassionati del consueto refresh di metà generazione, costringendoli ad attendere direttamente l'architettura successiva.
La crisi attuale evidenzia una tendenza strutturale del settore tecnologico: l'intelligenza artificiale sta assorbendo risorse produttive su una scala senza precedenti, alterando equilibri consolidati da decenni. I fonditori di semiconduttori come TSMC e Samsung Foundry stanno destinando una quota crescente della loro capacità litografica a 5nm e 3nm per la produzione di acceleratori AI e chip per data center, mentre i produttori di memoria stanno convertendo le linee produttive verso tecnologie specializzate come HBM3E. Il mercato consumer, tradizionalmente il segmento più voluminoso, si trova ora a competere per le briciole rimaste.
Per chi sta pianificando un upgrade o l'assemblaggio di un nuovo PC, il messaggio è chiaro: il 2025 potrebbe essere stata l'ultima finestra di opportunità per acquistare componenti a prezzi relativamente accessibili. Il 2026 si profila come un anno difficile, in cui la disponibilità di GPU di fascia media e alta, RAM DDR5 e SSD NVMe Gen5 potrebbe ridursi drasticamente, mentre i prezzi sono destinati a salire in modo significativo. Una situazione che rischia di frenare l'adozione di nuove tecnologie e rallentare il ciclo di aggiornamento del parco hardware consumer globale, con conseguenze che si protrarranno probabilmente fino al 2027.