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a cura di Alessandro Crea

In futuro potremo stampare farmaci, cosmetici e persino cibi grazie alla stampa acustoforetica, una tecnologia rivoluzionaria messa a punto da alcuni ricercatori di Harvard e basata sull'utilizzo di onde sonore per dare forma a gocce di liquidi, indipendentemente dalla loro viscosità.

Ovviamente la novità consiste proprio nell'impiego delle onde sonore. Attualmente infatti si utilizzano due tecnologie principali per modellare le gocce, il getto d'inchiostro o la stampa elettrodinamica, due tecnologie fortemente limitate proprio dalla viscosità dei liquidi utilizzati, che in entrambi i casi dev'essere bassa.

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L'efficacia della stampa acustoforetica è invece indipendente dai materiali utilizzati ma fino ad oggi la forza di modellazione era troppo debole per poter essere sfruttata realmente. Infatti più la viscosità (ossia la resistenza allo scorrimento) è elevata, più è difficile controllare con precisione dimensioni e frequenza delle gocce dei materiali utilizzati per la stampa.

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I ricercatori hanno dunque sviluppato, messo a punto e introdotto un nuovo metodo di stampa acustoforetica che sfrutta le proprietà acustiche di un risonatore Fabry-Perot per generare una forza acustoforetica accurata e altamente localizzata, fino a 100 volte superiore a quella di gravità, in grado di superare la forza gravitazionale di due ordini di grandezza espellendo goccioline con volume che vanno dal microlitro al nanolitro. In questo modo è stato possibile modellare resine ottiche, metalli liquidi, cibo e persino cellule staminali e biopolimeri. Secondo i ricercatori questa nuova tecnologia potrà avere un impatto immediato sull'industria farmaceutica e non solo, visto che le applicazioni sono virtualmente infinite e possono riguardare ad esempio la stampa di carne sintetica o la creazione di cosmetici.