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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il passaggio a un database che usi blockchain è già stato teorizzato e sperimentato in passato, in particolare per la grande sicurezza offerta. I risultati però, con blockchain di prima e seconda generazione, non sono stati soddisfacenti.

In uno scenario dove molte persone devono accedere e usare il database, è importante garantire che i dati restino integri. E in alcuni casi (privacy) anche che certi dati siano particolarmente tutelati. Allo stesso tempo eventuali modifiche si devono diffondere velocemente, gli interventi tecnici devono essere semplici ed è necessario assicurare che eventuali problemi si possano correggere velocemente. Sviluppare database di questo tipo è difficile e costoso, così come utilizzarli.

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L'approccio di Multiversum permette di rispondere a questa esigenza con un database relazionale che mantiene la necessaria complessità così come la sicurezza, insita nel concetto di blockchain. Ma allo stesso tempo permette di ridurre i costi. L'uso dello standard ERC23 inoltre garantisce l'interoperabilità con altre blockchain, nel caso fosse necessario.

Nello specifico, ogni blocco conterrà una firma per la convalida del blocco precedente e garantisce l'immutabilità della catena stessa. Per ogni record esiste una parte fissa a una variabile, che consiste in oggetti paralleli alla blockchain e vincolati ad elementi fissi. Ogni elemento sarà contrassegnato da informazioni aggiuntivi: se è fisso o variabile, o se vanno protetti tramite blockchain. Multiversum inoltre permette di creare più di una blockchain, risorsa che può essere utile se certi dati vanno gestiti separatamente. Complessità e prestazioni, dunque, sono le priorità.  Un'esigenza a cui risponde la stessa azienda, in una bozza di aggiornamento (non ancora pubblicata) per il loro whitepaper.

Questo nuovo concetto si scontra con la banalità della struttura dei dati delle Blockchain fino alla generazione 3: sono solo incisioni rupestri a prova dell'esistenza di un dato, a modo di certificazione notarile di uno stato di un dato: ma non possono essere rielaborate in query complesse, possono solo essere ricercate scorrendo tutta la catena e usate per logiche molto semplici, o essere solo la prova di esistenza di un hash di un dato altrove salvato.